Genova, 16 ago. (askanews) – “Sulle possibili cause ci sono opinioni molto disparate. A noi interessano relativamente, nel senso che poi dobbiamo entrare nel vivo e accertare quali sono le cause che hanno determinato in concreto il crollo della struttura in quel momento. Lo scenario ora è quindi molto ampio perché si va dalla fase della progettazione, realizzazione ed esecuzione, alla fase delle manutenzioni. Sono questi i momenti che ovviamente vanno scandagliati”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, facendo il punto sull’inchiesta sul crollo di Ponte Morandi.
“E’ tutt’ora in corso -ha ricordato Cozzi- la ricerca da parte dei vigili del fuoco di eventuali altri dispersi sotto le macerie, in particolare dalla parte di Sampierdarena. Naturalmente quest’operazione, che è prioritaria, dovrà essere accompagnata e supportata in tempi rapidi dall’individuazione anche di reperti utili per la ricostruzione delle cause. E quindi -ha concluso il procuratore capo di Genova- sia da una videoregistrazione e foto-documentazione che esegue la polizia di Stato, sia anche dalle indicazioni che ci arriveranno dai consulenti tecnici che devono essere nominati per questa e altre operazioni necessarie per l’accertamento delle cause del disastro”.