Ferrara, 18 lug. (askanews) – Comincia dal Po un'”operazione prevenzione” contro i rifiuti in mare: il principale corso d’acqua italiano contribuisce infatti a far dell’Adriatico il mare italiano con la maggiore presenza di rifiuti. Si tratta del progetto pilota “Il Po d’AMare”, presentato oggi a Ferrara, che è stato predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Il progetto prevede tecniche innovative per intercettare i rifiuti presenti nelle acque fluviali e, per quanto riguarda le plastiche, operare la loro selezione ed avviarle al riciclo. Una metodologia che in futuro potrebbe essere estesa a tutti i principali fiumi italiani e replicata anche in altri Paesi.
La raccolta dei rifiuti galleggianti prevista dal progetto pilota – è stato spiegato – è quella messa a punto da Castalia nell’ambito del progetto “Seasweeper”, attraverso l’installazione di un dispositivo di raccolta composto da barriere in polietilene che intercettano, selezionano, intrappolano e infine raccolgono la plastica galleggiante e altri rifiuti trasportati dal fiume. Il sistema di barriere non interferisce con la flora e la fauna del fiume, in quanto la raccolta viene eseguita solo nella parte superficiale della colonna d’acqua. Piccole barche “Sea hunter” raccolgono i rifiuti, in prevalenza plastica, materiali legnosi e canne, e li portano a riva dove vengono raccolti in cassoni che saranno trasportati presso l’impianto Transeco a Zevio (VR), a circa 75 km di distanza, dove avverrà una prima separazione delle diverse frazioni del rifiuto, con la selezione della componente plastica da inviare a successivi trattamenti e lo smaltimento della frazione estranea non recuperabile. Il rifiuto plastico verrà poi inviato al centro di selezione Drv (località Torretta a Legnago -VR-), un centro di selezione Corepla capace di suddividere, mediante una rete di lettori ottici, gli imballaggi in plastica delle diverse frazioni polimeriche per l’avvio al riciclo o al recupero energetico. La barriera anti-marine litter è stata realizzata nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce così da consentire una stima dei rifiuti presenti lungo quasi l’intero corso del fiume.
I costi di questo progetto pilota – che avrà una durata di circa due mesi – per le operazioni di raccolta, trasporto, selezione, recupero e riciclo dei rifiuti con l’obiettivo di valutare la possibilità di costruire una vera filiera sono interamente coperti da Castalia e Corepla, a conferma dell’impegno per la tutela dell’ambiente, per nuove attività di Ricerca & Sviluppo, per una reale circular economy.