Bruxelles, 12 lug. (askanews) – Nel corso della seconda sessione del vertice Nato, questa mattina a Bruxelles, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, a nome del governo italiano, ha chiesto che gli investimenti italiani per assicurare la sicurezza cibernetica a livello nazionale siano compresi nel calcolo del 2% del Pil per la spesa militare, che gli alleati si sono impegnati a raggiungere entro il 2024.
“Anche gli investimenti per assicurare la resilienza cibernetica a livello nazionale devono essere comprese nel 2% del Pil che i paesi della Nato hanno deciso di riservare alle spese per la difesa. Si tratta – ha detto Trenta secondo fonti del Ministero – di un investimento che riguarda il settore civile oltre a quello militare e il nostro obiettivo è che nel 2% siano contabilizzati gli sforzi italiani nel rafforzare la propria sicurezza interna”.
“Questo, ovviamente – ha precisato il ministro – vale per ogni singolo Stato, perché la sicurezza di ognuno di noi è la sicurezza dell’Alleanza stessa. Auspico dunque – ha concluso -che tutti gli sforzi fatti in merito alla sicurezza cibernetica e le risorse correlate siano compresi pienamente nelle spese per la difesa”.