Data privacy, che cosa cambierà con l’arrivo del Gdpr

Il tema affrontato in un convegno al Centro Studi Americani

MAG 9, 2018 -

Roma, 9 mag. (askanews) – Manager, esperti legali, associazioni di categoria e rappresentati del regolatore si sono confrontati presso il Centro Studi Americani a Roma in evento organizzato dalla società di sicurezza informatica Softlab in collaborazione con lo Studio Legale Cafiero Pezzali & Associati. Secondo di una serie di incontri pubblici che vogliono esplorare la sostenibilità economica, sociale e politica dei processi di trasformazione digitale in atto in Europa e negli Stati Uniti, il convegno, intitolato “Tempeste di dati: la rivoluzione del Gdpr” condotto nella mattina dell’8 maggio secondo le Chatham House Rules, si è concentrato sulla presentazione dell’impatto sui diversi aspetti socio-economici e di organizzazione aziendale del nuovo Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati Personali, pienamente applicabile dal prossimo 25 maggio.

L’introduzione della nuova normativa europea avrà effetti dirompenti sulla quotidianità delle aziende che trattano dati sensibili di cittadini europei: dai nuovi diritti all’oblio, alla portabilità dei dati all’obbligo di notifica di data breach entro 72 ore; dalla nomina del Data Protection Officer alle nuove figure professionali; dal trattamento dei dati dei dipendenti agli investimenti IT per la compliance delle procedure di trattamento e conservazione; dalla reputazione aziendale alle nuove tecnologie a supporto della protezione dati.

In attesa dell’emanazione del decreto legislativo di attuazione del nuovo Regolamento, durante l’incontro è emerso come l’adeguamento alla nuova normativa rappresenti l’inizio di un processo continuo che si evolve nel tempo e che deve essere, pur nella complessità della sua attuazione, colto come un asset strategico di business e non solo come adempimento burocratico. La fiducia, sulla quale è necessario investire per creare legami di lungo periodo – con stakeholder e utenti in generale – si basa anche sulla capacità del fornitore di prodotti e servizi di trattare e conservare i dati dei propri interlocutori in maniera efficiente e sicura. La qualità del trattamento dei dati è un asset intangibile che consente alla aziende di accrescere la proprio reputazione verso l’esterno. Ulteriori e non meno importanti implicazioni rilevate riguardano il tema della democrazia e dei diritti individuali e collettivi che possono essere garantiti solo attraverso regole certe e universali che assicurino al cittadino la possibilità di autodeterminarsi mediante la facoltà di decidere tipologia, finalità e durata dell’utilizzo dei propri dati personali da parte di terzi.

Sono stati anche approfonditi i diversi campi sui quali la nuova normativa, oltre che negli aspetti più legati al business, produrrà effetti pratici: da quelli giuridici, a quelli giuslavoristici come i nuovi contratti di smart working e di organizzazione aziendale con l’inserimento di nuove figure professionali e corsi di formazione per sostenere il cambiamento culturale.

I partecipanti hanno avuto infine occasione di confrontarsi, ponendo quesiti e raccontando esperienze sulle criticità emerse nei diversi contesti aziendali in merito all’implementazione delle misure di adeguamento al nuovo Regolamento.

(Fonte: Cyber Affairs)