Roma, 8 mag. (askanews) – La professione giornalistica è “una vera missione, che fin troppo spesso si sta rivelando molto rischiosa, subendo aggressioni, minacce, intimidazioni che si manifestano in varie forme e con diverse modalità, da quelle più sottili e subdole a quelle più evidenti e violente”. Lo ha affermato la sindaca di Roma Virginia Raggi intervenendo in Campidoglio al convegno internazionale “Trasparenza e libertà di informazione nello Stato di diritto” organizzato da Agcom e Ossigeno per l’Informazione, in collaborazione con l’Odg del Lazio e con il patrocinio dell’Unesco. Raggi, ricordando i numeri di Reporters Sans Frontieres, che vede l’Italia è soltanto al 46esimo posto nella classifica 2018 per la libertà di stampa, e quelli di Ossigeno, secondo cui dal 2006 in Italia sono 3.603, 76 da inizio anno, i casi di giornalisti e blogger “minacciati perché facevano solo il loro mestiere: quello di informare, di raccontare la verità, di scavare nel malaffare”, li ha definiti “numeri impressionanti, che impongono ad ognuno di noi una seria riflessione e un’analisi del fenomeno. Purtroppo non si arrestano i fenomeni di intimidazione, con giornalisti costretti addirittura a vivere sotto scorta e ai quali va la nostra vicinanza, solidarietà e sostegno, come Federica Angeli e Paolo Borrometi – ha detto Raggi riferendosi ai due giornalisti presenti all’evento -. Altri, hanno pagato con la vita come la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa in un attentato lo scorso mese di ottobre. Un evento tragico che ha scosso tutti noi e l’opinione pubblica internazionale. E saluto la sorella di Daphne, Corinne Vella”, che anch’essa partecipa all’evento in Campidoglio.