Milano, 4 mag. (askanews) – “È sempre più urgente confrontarci sul tempo che fa, rilanciare la pratica della solidarietà internazionalista e schierarsi con le ragioni di chi lotta contro il colonialismo italiano: per questo invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono riaprire il conflitto sociale fuori e contro ogni compatibilità istituzionale, al corteo contro l’Eni, le sue devastazioni e le sue guerre”. Si conclude così il comunicato di convocazione della manifestazione “Attacchiamo i padroni (prima gli italiani)” che partirà domani alle 15 dalla stazione Centrale di Milano, pubblicato su gran parte dei siti italiani più radicali della galassia anarchica.
Il corteo, a cui dovrebbero partecipare circa 500 persone, è stato anticipato da una serie di assemblee pubbliche e incontri preparatori, oltre che da volantini e scritte comparsi su diversi muri non solo a Milano. “Il governo italiano finanzia i campi di concentramento in Libia e le milizie che li gestiscono, l’Eni e le altre imprese di bandiera cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a qualunque signoria della guerra locale, jihadisti compresi. Intanto il capitale locale, con l’individuazione di nuove sacche di gas, riapre scenari con Paesi direttamente coinvolti nella guerra di Siria, facendo presagire un ruolo ancor più incisivo della Turchia nel contenimento dei profughi, nonché di Israele come cane da guardia del Mediterraneo” scrivono ancora i promotori del corteo a cui sono attesi militanti, collettivi e realtà da diverse parti di Italia. Alla manifestazione, che avrà anche uno “spezzone femminista”, potrebbero partecipare delegazioni di anarchici provenienti da Grecia, Francia, Spagna, Svizzera e Germania.
La mobilitazione “antimilitarista e internazionalista” contro il “neoimperialismo e il neocolonialismo dei governi”, “il saccheggio delle risorse naturali e le devastazioni ambientali delle multinazionali” (soprattutto in Libia e Niger), è da tempo un tema centrale nel dibattito internazionale anarco-antagonista con riflessi sugli obbiettivi delle cosiddette “azioni dirette”, che nel nostro Paese hanno riguardato principalmente l’Eni con incendi di auto aziendali e di quelle del car sharing “Enjoy”, e del sabotaggio di alcune pompe di benzina.
La fase preparatoria del corteo è stata a lungo monitorata dagli investigatori della Digos di diverse questure, prima fra tutte quella di Milano, e per domani è stato previsto un “adeguato dispositivo” di polizia e carabinieri, già abbozzato nell’ultima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Il corteo attraverserà l’Isola e terminerà in via Carlo Imbonati angolo via Giovanni Bovio.