Roma, 23 apr. (askanews) – Gli inquirenti ritengono che la morte di Maria Cristina Olivi sia avvenuta a causa di un suicidio. Ne è quasi certo chi indaga sul caso della donna di 49 anni trovata quasi completamente carbonizzata venerdì mattina presto nel parco delle Tre Fontane, nel quartiere romano dell’Eur. Alla luce degli elementi raccolti Maria, che lavorava in una lavanderia vicina alla zona del ritrovamento, potrebbe essersi tolta la vita. In passato – si aggiunge – ci sono cure per schizofrenia e depressione. Sarebbe proprio il cosiddeto ‘male oscuro’ ad averla condotta a mettere in scena una fine così cruenta.
L’autopsia ha confermato sinora i dubbi del pm Vittorio Pilla e della Squadra mobile della polizia. Gli accertamenti medico legali eseguiti all’ospedale di Tor Vergata hanno chiarito che non c’è nessun segno di violenza sul corpo di Maria Cristina ed il decesso è arrivato per l’inalazione del fumo. Allo stato resta il fascicolo d’indagine aperto per omicidio – si sottolinea – ma non ci sono piste che indichino una responsabilità estranea per il decesso.