Padova, 19 apr. (askanews) – Sono sempre meno gli adolescenti che fanno uso di alcol in Europa e in Nord-America e questo dipende a livello nazionale dagli investimenti che si fanno in particolare per i benefit per le famiglie.
Questo quanto emerge da una recente ricerca dell’Università di Padova pubblicata su «Drug & Alcohol Review», Do public expenditures on health and families relate to alcohol abstaining in adolescents? Multilevel study of adolescents in 24 countries, a firma di Alessio Vieno e Gianmarco Altoè del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova ed in collaborazione con le Università Australiana (La Trobe University, Melbourne) e Canadese (McGill University).
Gli adolescenti sono considerati un gruppo ad alto rischio di sviluppo di problemi relati all’uso di sostanze psicotrope e proprio l’alcol è la prima sostanza con cui gli adolescenti ne entrano in contatto. Dal punto di vista della salute pubblica e in accordo con quanto sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità è ormai evidente che ritardare quanto più possibile il primo contatto con l’alcol e soprattutto il primo abuso di alcolici nella fase adolescenziale sia essenziale per ridurre tutta una serie di problematiche, soprattutto legate all’uso e all’abuso di sostanze psicotrope in futuro.
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