Roma, 14 set. (askanews) – Poco, ma buono. Le prime stime sulla produzione di olio extravergine di oliva italiano fatte da Unasco parlano di una annata “con una qualità di olio davvero significativa, seppur ancora con una quantità di prodotto non sufficiente nemmeno a coprire il fabbisogno interno”. Luigi Canino, presidente Unasco, il consorzio nazionale dei coltivatori e produttori olivicoli, alla vigilia della raccolta spiega: “atteso che la produzione media italiana si attesta sulle 400.000 tonnellate e che lo scorso anno abbiamo avuto un annus horribilis con un raccolto di appena 160.000 tonnellate, la campagna 2017 dovrebbe attestarsi sulle 230.000 tonnellate, che hanno già acceso gli appetiti dei compratori internazionali”.
Quest’anno le condizioni climatiche con temperature ben sopra la media e la forte siccità che ha messo a repentaglio il raccolto, hanno però fortemente limitato le aggressioni da parte della mosca dell’olivo. “I produttori sono stati messi a dura prova, dalla siccità prima e dalla grandine poi, ma la pioggia ha nell’ultima settimana rappresentato una nota fortemente positiva per il prodotto rimasto sugli alberi. Se permane questo stato di cose – prosegue Canino – potremo rispondere con un olio di qualità eccellente alla grande attesa che sta montando da parte di buyers, industria e consumatori, dentro e fuori dei confini italiani”.