Milano, 7 set. (askanews) – L’indagine sull’omicidio dell’architetto Alfio Molteni, ucciso nel Comasco il 14 ottobre 2015, ha portato alla scoperta di una frode fiscale internazionale e all’esecuzione da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Como, di cinque provvedimenti coercitivi della libertà personale (tre in carcere e due agli arresti domiciliari) disposti dal Gip di Como. Tutto è partito dalle perquisizioni, anche presso lo studio professionale, a carico del commercialista Alberto Brivio, presunto mandante dell’omicidio.
E’ accusato di emissione di fatture a fronte di operazioni inesistenti al fine di consentire alle società Mb West Trading srl, Provasi srl, Rho Armando & C snc l’evasione delle imposte sui redditi (ed in particolare per quanto riguarda la Rho Armando & C snc di occultare pagamenti ricevuti in nero da clienti di nazionalità russa).
L’indagine ha permesso di accertare la presenza sul territorio nazionale di una associazione per delinquere di natura transnazionale, in quanto operante anche in Austria, Lussemburgo, Malta, Regno Unito nell’ambito della società Mga Consulting Gmbh, cui appartengono cinque (Massimo Seghedoni; Davide Anselmo Levi; Manuela Taglini; Nicola Antonio Aiello) dei sei indagati destinatari dei provvedimenti coercitivi (tra questi un cittadino austriaco), finalizzata a commettere delitti di abusivismo finanziario e riciclaggio. (segue)