Israele, Inguscio (Cnr): Paese investe 30% in ricerca e sviluppo

Una lezione che possiamo imparare è importanza che dà a cultura

MAG 30, 2017 -

Roma, 30 mag. (askanews) – Questa mattina il presidente del Cnr, Massimo Inguscio è intervenuto al convegno ‘Italia-Israele: Guidati dal futuro’, organizzato dall’Intergruppo parlamentare per l’innovazione su iniziativa dell’on. Antonio Palmieri, presso la ‘Sala della Lupa’ della Camera dei deputati. Nel corso della discussione, cui hanno preso parte esponenti del mondo della politica, dell’imprenditoria e della ricerca, è emersa l’importanza della collaborazione scientifica tra i due paesi. L’Italia è oltretutto al quarto posto come partner di Israele per progetti europei nell’ambito di Horizon 2020 e tra i primi posti per scambi industriali e commerciali.

Nella sala in cui è stata proclamata la Repubblica il 2 giugno del 1946, l’intervento di Inguscio si apre con un ampio respiro sul tema della ricerca in Italia, citando due grandi esempi di presidenti del Cnr: quello di Vito Volterra, primo presidente dell’Ente, estromesso da ogni incarico dopo il rifiuto di prestare il giuramento di fedeltà imposto dal regime ai professori universitari e di Gustavo Colonnetti, “che nel ’46, durante la sua presidenza al Cnr era anche deputato dell’Assemblea costituente e di cui si deve sottolineare l’altissimo contributo di scienziato e di ispirazione per l’articolo 9 della Costituzione che promuove la cultura, la ricerca scientifica e tecnica”.

Sul tema specifico del convegno, poi, “una delle lezione che possiamo imparare da Israele – ha sottolineato Inguscio – è l’importanza che il suo popolo e le istituzioni danno alla cultura e alla ricerca, dove si investe il 30% in ricerca e sviluppo. È il paese che ha fondato il Weizmann, uno dei principali centri di ricerca al mondo in cui si fa ricerca pura. E il Cnr ha molti punti in comune in termini di eccellenza e multidisciplinarità. Oggi, non a caso, ha il maggior numero di vincitori di ERC in Italia ed è al primo posto per numero di spin off e nei settori di ricerca multidisciplinari nella valutazione Anvur, categoria Terza Missione”.

In una precedente nota, Inguscio aveva già sottolineato la collaborazione tra i due paesi: “nella lunga e proficua collaborazione scientifica tra Italia e Israele – ha affermato – il Cnr ha un ruolo di primo piano. Molte delle nostre migliori ricercatrici e molti dei nostri migliori ricercatori, che lavorano presso diversi istituti del Cnr presenti sul territorio, hanno vinto bandi e attratto finanziamenti europei per laboratori e progetti congiunti con i colleghi delle università e centri di ricerca in Israele, in aree fondamentali per la salute delle persone e dell’ambiente, nel campo dell’innovazione. Si va dalle neuroscienze all’ottica non lineare, in temi di qualità alimentare, alle tecnologie per la protezione dell’acqua e il suolo, alla cyber security, alla farma-genetica, in settori di ricerca di Marina militare. In particolare nel quadro dei bandi accademici, il Cnr risulta l’Ente di ricerca italiano con il maggior numero di progetti finanziati con Israele negli ultimi tre anni”.

Tra questi progetti, si ricorda la creazione del software messo a punto dall’Istituto di linguistica computazionale ‘Antonio Zampolli’ (Ilc-Cnr) per agevolare la traduzione del Talmud, il testo fondamentale dell’ebraismo, in collaborazione con l’équipe coordinata dall’Ucei e il Collegio rabbinico italiano, con la Presidenza del Consiglio e altre istituzioni.

Si ricorda che nel quadro dei bandi Accademici, il Cnr risulta l’Ente di ricerca italiano che vanta il maggior numero di progetti finanziati con Israele: negli ultimi tre anni, in particolare, si segnalano il progetto NANOGRAPH (su tecnologie dell’acqua e del suolo, in collaborazione con il Weizmann Institute), il progetto NECST (su cyber-security in collaborazione con l’Universita’ di Bar Ilan), ed il progetto PERTNET (su farmaco-genetica, in collaborazione con l’Universita’ di Tel Aviv).

Nel tracciare un quadro delle iniziative di collaborazione future tra i due paesi, Inguscio ha poi dichiarato che nonostante il Cnr sia coinvolto in Italia nello sviluppo di progetti ad alto supporto tecnologico, la sua collaborazione con Israele si possa basare anche su altri campi. “L’Italia e il Cnr – ha spiegato – sono impegnati in progetti che sposano le politiche delle rinnovabili. Vogliamo produrre energie rispettando l’ambiente. Credo che la collaborazione con Israele veda il nostro paese impegnato non solo sul piano della alta tecnologia, ma su grandi progetti legati all’ambiente e al riciclo degli scarti alimentari”. Al termine del discorso Inguscio ha ringraziato per la sua presenza Gianluigi Benedetti, futuro ambasciatore d’Italia in Israele.

A chiusura dei lavori, è infine intervenuto l’onorevole Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera e di Intergruppo parlamentare “Amici di Israele”. Tra gli altri relatori che hanno preso parte al dibattito, ricordiamo l’onorevole Antonio Palmieri, dell’ Intergruppo Parlamentare “Amici di Israele”; l’onorevole Simone Baldelli, vicepresidente della Camera; Silvia Fregolent, vicepresidente dell’Intergruppo Parlamentare “Amici di Israele”; Olga Dolburt, ministro consigliere per gli affari economici e scientifici dell’Ambasciata di Israele; Maurizio De Rosa, coordinatore del Laboratorio congiunto di Ottica non lineare Ino-Cnr e Università di Tel Aviv; Paolo De Natale, direttore dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr; Roberto Lagalla, componente del Cda del Cnr; Mario Pagliaro, docente di nuove tecnologie dell’energia, primo ricercatore del Cnr di Palermo; Paola Vita Finzi, rappresentante Amici dell’Università Ebraica di Gerusalemme; Alessandra Pastorelli del ministero degli Affari esteri; Mario Cunial, Industrie Cotto Possagno e ARTILE roof Ltd.