Torino, 27 mag. (askanews) – Sono le province di Torino, Vercelli e Alessandria le più colpite in Piemonte dai ladri di opere d’arte, un fenomeno quello dei furti ai danni di collezionisti, chiese e musei, in ascesa negli ultimi due anni anni.
A fare il punto su questo tipo di furti oggi a Torino il Maggiore Silvio Mele, comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri di Torino. A livello nazionale esiste la “Banca dati dei beni illecitamente sottratti”, uno strumento istituito nel 1980 e che è un unicum in tutta Europa. Ed è proprio incrociando questi dati con una denuncia di un docente universitario in Svezia che i Carabinieri hanno recuperato un codice miniato trafugato alla Biblioteca Reale di Torino anni addietro. Da lì l’indagine si è estesa fino ad arrivare ad un magazzino in centro a Torino, che custodiva un tesoretto di beni archivistici e librari.
I furti di beni culturali in Piemonte sono passati da 37 nel 2015 a 53 nel 2016. Appartamenti e chiese sono i bersagli preferiti, mentre gli oggetti più gettonati sono tele e dipinti antichi, vasellame, sculture e da ultimo beni numismatici. Nell’ultimo periodo poi sta prendendo piede la contraffazione di opere d’arte contemporanee, riprodotte con materiali non molto dispendiosi e rivendute a cifre da capogiro. Nel 2016 il Nucleo tutela patrimonio Culturale di Torino ha sequestrato 68 opere false per un valore di 538.200 euro e 157 reperti archeologici (640.800 euro).