Sanità: Zingaretti presenta nuovo piano per liste d’attesa

"Aggrediamo uno tra i temi più odiosi per i cittadini"

APR 11, 2017 -

Roma, 11 apr. (askanews) – “Oggi aggrediamo uno dei temi più odiosi per la percezione che hanno i cittadini della sanità, le liste di attesa” e “vinceremo questa battaglia se il sistema Lazio comprenderà e accetterà questa che sarà una grande sfida dei prossimi mesi”. Parole del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel presentare questa mattina a Roma insieme al ministro della salute Beatrice Lorenzin, il nuovo piano per le liste di attesa. Il documento approvato con Decreto del Commissario ad Acta, che prevede un sostanziale aggiornamento del vecchio piano per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, con alcune novità riguardanti i criteri per l’individuazione degli Ambiti di garanzia e i Progetti straordinari per l’abbattimento delle liste di attesa ed è frutto di un accordo e di un lavoro di condivisione e studio della Regione Lazio con le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) e quelle della Medicina Generale. Come spiegato da Zingaretti l’obiettivo è il governo delle liste di attesa con il contenimento dei tempi che devono essere gradualmente ricondotti a livelli di normalità raggiungendo, per le prescrizioni di primo accesso prioritarizzate, gli standard di risposta entro i tempi massimi indicati a livello nazionale (90%), con riferimento agli ambiti territoriali di garanzia. Il Decreto assegna inoltre alle Direzioni aziendali delle ASL 60 giorni, dalla data di notificazione del provvedimento, per adottare e trasmettere alla Direzione Regionale l’aggiornamento del piano attuativo aziendale. Tra le principali novità La classe di priorità visto che con il nuovo piano regionale per le liste d’attesa è prevista l’indicazione da parte del medico prescrittore del grado di urgenza della prestazione richiesta sulla base di criteri clinici condivisi. Queste le 4 priorità che il medico potrà assegnare sottoscrivendo la ricetta: U – Urgente da eseguire entro 72 ore; B – Breve da eseguire entro 10 giorni; D – Differibile da eseguire entro 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni strumentali; P – Programmata da eseguire entro 180 giorni. Per rispettare le classi di priorità, il decreto mette a punto un governo delle liste di attesa con la netta distinzione in due flussi: l’accesso (ovvero le prime visite e le prime prestazioni diagnostiche e terapeutiche, con il primo contatto con il paziente che pone la questione al medico); La presa in carico (il paziente viene preso in carico dal medico e seguito nel suo percorso di diagnosi e cura, con le prenotazioni delle prestazioni di controllo effettuate direttamente dal medico o dalla struttura). In poche parole sarà dunque il medico di base o il medico al quale ci si è rivolti a prenotare la prestazione necessaria e ad assegnare al paziente luogo e data del controllo mediante un software che comunica con il Recup regionale. Comw spiegato oggi l’abbattimento delle liste d’attesa (che ha un tempo stimato di realizzazione di dodici settimane) riguarda principalmente 8 esami ecografici e 3 visite specialistiche, quelli dove le attese sono più lunghe, con un finanziamento di 10 milioni di euro stanziati per realizzare questo progetto. Ovviamente senza alcuna discriminazione per chi ha già fatto la prenotazione tramite Recup regionale: le persone già in lista di attesa saranno richiamate dal mese di maggio, per anticipare gli appuntamenti già prenotati, a partire dalle attese più lunghe. Come spiegato da Zingaretti il decreto stabilisce inoltre la cosiddetta ‘trasparenza delle agende di prenotazione visibili al ReCUP’, al fine di consentire la razionale attività di registrazione di tutti gli appuntamenti. La regola di base è che ad ogni prestazione erogata deve corrispondere una prenotazione. Il nuovo piano prevede una ‘riformulazione delle Asl’ al loro interno, ovvero ogni Asl dovrà programmare la propria rete di offerta per le diverse tipologie di prestazioni, valutando la quota di attività che è in grado di produrre attraverso le proprie risorse e quella che può essere acquistata dalle Aziende Ospedaliere e dalle strutture private accreditate. Le Aziende sanitarie dovranno infine prevedere il recupero dell’efficienza attraverso l’ottimizzazione dei turni del personale e dell’uso dei macchinari. In ogni azienda del Servizio sanitario regionale sarà aumentata la produzione attraverso prestazioni aggiuntive e l’apertura dei servizi (fino alle ore 22 e nei giorni di sabato e domenica). Per le tre visite specialistiche sarà inoltre avviata una sperimentazione grazie alla quale il cittadino può eseguire un esame in giornata senza avere la prenotazione mentre gli ‘Ambulatori aperti’ devono essere attivati in ogni distretto (almeno 2 nelle Asl del Comune di Roma) a partire dalle Case della Salute. Tutto questo per smaltire al più presto le richieste arretrate ed entrare in regime con le nuove regole approvate dal Dca. Il decreto infine prevede anche uno ‘stretto monitoraggio di inadempienze, irregolarità o situazioni in contrasto con le norme vigenti’, e se riscontrate, le Asl provvederanno ad una riduzione o sospensione delle attività di Libera professione (intramoenia), nei casi in cui i tempi di attesa dell’attività istituzionale superino, in modo sistematico e rilevante, quelli massimi indicati dalla programmazione regionale e la riduzione e sospensione cesserà dal momento in cui saranno ripristinati i tempi di attesa per l’attività istituzionale inferiori ai valori massimi previsti.