Roma, 7 mar. (askanews) – In occasione della Festa della Donna la città di Roma rende omaggio alla scienziata e filosofa Ipazia di Alessandria d’Egitto intitolandole un giardino pubblico.
La cerimonia curata dal Comune si svolge l’8 marzo nel giardino in viale Giorgio Morandi 69, a partire dalle 15.30, alla presenza del vicesindaco Luca Bergamo e di intellettuali e artiste che illustreranno la storia e gli imprescindibili contributi che le conquiste femminili nel campo della cultura, della scienza e dell’arte hanno dato allo sviluppo del sapere umano.
Dopo lo svelamento della targa e il posizionamento di una corona di fiori, la cerimonia, a cura del Comune di Roma, vedrà un momento culturale: Gabriella Pandinu, rappresentante del Comitato promotore, racconterà chi era Ipazia e spiegherà il perché di questo momento pubblico proprio il giorno della Festa delle Donne. A seguire Silvia Ronchey, bizantinista, docente universitaria e scrittrice, parlerà del suo libro “Ipazia. La bellezza della verità”, mentre Gabriella Gentile, sempre del Comitato, illustrerà l’importanza di appoggiare le nuove conquiste al femminile nel campo della cultura, della scienza e dell’arte.
Nello spazio centrale del giardino si succederanno tre momenti d’arte: con la performance delle enigmatiche “Persone-Libro”, le Donne di Carta daranno voce a brani scelti da opere e libri dedicati a Ipazia; seguirà Fausta Manno con il monologo “Qui e ora, Cirillo, io ci sono e qui sto come un giardino” e infine il gruppo QuadraCoro (nato dall’idea che la coesione sociale è valore fondante nell’arte) regalerà ai presenti, sotto la direzione del maestro Francesco Giannelli, un momento magico di coralità.
Nel dicembre 2014, in concomitanza con il XVI centenario della morte della scienziata alessandrina, la sezione Trullo-Magliana dell’Anpi ha lanciato una campagna di raccolta firme per intitolare a Roma un luogo a Ipazia, strappando dall’oblio millenario la figura di una grande e coltissima studiosa, direttrice dell’immensa Biblioteca Alessandrina, uccisa dal fondamentalismo religioso di alcuni monaci cristiani.
Nel marzo del 2015, forte delle migliaia di firme raccolte, il Comitato Ipazia per la libertà di pensiero, composto da nove realtà politico-culturali (Anpi Roma, Ass.ne Culturale Civiltà Laica di Roma, Ass.ne Donne di Carta, Ass.ne Filomati, Ass.ne Toponomastica Femminile, Ga.Ma.Di. La Voce Onlus, Ipazia Immaginepensiero Onlus, Uaar Roma e Udi, Unione donne in Italia), ha inviato alla Commissione Toponomastica del Comune di Roma la domanda di intitolazione. Nel luglio dello stesso anno, con la delibera n. 247 la Commissione ha approvato la richiesta. L’inaugurazione dell’8 marzo segna la fine di questo percorso.