Roma, 22 dic. (askanews) – “Valutavano e suggerivano varie modalità per eludere operazioni tecniche in corso. In particolare quella di ricorrere a cosiddetti ‘telefoni citofono’ con utenze intestate a terzi estranei”. Lo scrivono gli investigatori della Squadra mobile della polizia in una informativa agli atti dell’inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi.
Nello stesso documento, ora a disposizione delle parti nell’ambito della richiesta di incidente probatorio, viene riportata una ‘ambientale’ tra gli indagati Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, entrambi carabinieri. “Ora prendo 4 telefoni e 4 schede intestate a gente amica -dice D’Alessandro- ti chiamo solo con quel telefono lì…e basta… sono telefoni di 15 euro intestati a gente estranea”.
Nell’informativa si chiarisce che gli indagati hanno valutato anche l’utilizzo di ‘Telegram’, un social network che aiuta nell’invio di messaggi con l’opzione di auto-cancellazione nel momento in cui il testo viene letto dal destinatario. In merito all’applicazione, Tedesco afferma: “Possiamo parlare su Telegram, scaricatelo. Quando parlate….poi cancellate alla fine”.