Roma, 7 mag. (askanews) – Servizio sanitario nazionale in perenne affanno con i conti. Ma risparmio – avverte la SOI- società oftalmologica italiana – non deve significare minore sicurezza per i pazienti. E stigmatizza la decisione di ridurre la presenza di anestesisti durante gli interventi oculistici.
Matteo Piovella, presidente SOI: “Uno dei rimedi che hanno pensato per ridurre i costi è di eliminare l’attività del medico anestesista durante l’intervento. Questo è un errore di valutazione di persone che probabilmente non conoscono l’oculistica e le sue necessità: eseguiamo un numero importante di interventi nel nostro paese e sono interventi ad alta specializzazione. Siamo capaci di usare un’anestesia solo con le gocce – che è un vantaggio per il paziente perché elimina le complicazioni dell’anestesia – però l’occhio è in continuo movimento: non c’è nessun chirurgo che opera su un qualcosa che si muove. Per poterlo fare abbiamo bisogno dell’assistenza del medico anestesista per ogni singolo paziente, che metta in confort una persona che magari non ha mai eseguito un intervento chirurgico e che non è sicuramente in una situazione di tranquillità.
Abbiamo sempre operato con i medici anestesisti e un dato di fatto: il numero delle complicazioni a livello di intervento quando non c’è il medico anestesista aumenta di tre volte: è tanta roba!”. Tutto questo accade, rimarca “soprattutto senza una motivazione medica ma solo una motivazione portata avanti dagli economisti che hanno l’unico compito non di curare bene la gente ma di risparmiare”. “E’ giusto in una situazione di questo tipo – conclude Piovella – avere un’attenzione al risparmio delle risorse ma il risparmio delle risorse non può significarne l’eliminazione. Cosa che impedisce di comprare le attrezzature e impedisce di pagare i medici anestesisti”.