Roma, 4 mag. (askanews) – Sport e maternità: un binomio sempre più attuale e che porta all’attenzione un tema decisivo, quello del ruolo delle mamme, anche nel mondo sportivo. Per questo Coni e Chicco (Gruppo Artsana) hanno presentato, a Roma, uno studio sugli effetti che l’attività sportiva in gravidanza e la sua ripresa dopo il parto hanno sulle atlete professioniste.
Il team di lavoro ha incluso 3 medici dello sport, un ginecologo, due preparatori atletici. Lo studio è stato condotto su 55 atlete olimpiche che hanno avuto figli durante la carriera agonistica e ha dimostrato che le atlete possono continuare ad allenarsi in gravidanza svolgendo attività sportiva, sotto la supervisione di professionisti, in tutta sicurezza, ritornando poi ad allenarsi e alle gare ad alto livello.
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno, in particolare quelle donne che nel momento esatto in cui affrontano la maternità devono continuare a pensare di tornare a essere atlete come e più di prima. Bisogna supportarle”.
Claudio De Conto, Amministratore Delegato di Gruppo Artsana: “Come Chicco da un paio di anni abbiamo spostato il focus dal bambino alla genitorialità, quindi attenzione alle esigenza che ha la famiglia in senso lato. La donna è il punto cardine in processi di questo tipo. Abbiamo finanziato questa ricerca importante che ha ricadute anche su persone normali che hanno voglia di fare sport”.
Da qui è nata l’idea di campagna più ampia, una campagna sociale di sensibilizzazione rispetto al fatto che una donna possa essere tale in tutte le sue espressioni senza rinunciare alla maternità, ove ne avesse voglia. Giochiamo molto su donna E piuttosto che donna O. È una E che vuole essere inclusiva e non giudicante, perché una donna possa fare le sue scelte”.
La ricerca mostra che un’atleta su due ritorna agli stessi livelli internazionali, il 40% si posiziona sul podio e il 30% vince una medaglia d’oro.
Mara Navarria – Campionessa mondiale scherma: “Importante è riuscire a definire quello che è il ruolo: quando sei in palestra fai l’atleta, a casa sei mamma. Questo mia ha aiutato come donna, come mamma e come moglie”.