Roma, 21 gen. (askanews) – Dall’assistenza sanitaria a distanza alla sanificazione degli ambienti fino alla logistica, la robotica si dimostra una preziosa alleata dell’uomo nella risposta all’emergenza dovuta alla pandemia. Versatili e altamente innovative le tecnologie robotiche sono strategiche già oggi e ci sono tutte le premesse perché in futuro lo siano ancora di più. Dei contributi che la robotica sta stando alla gestione della pandemia askanews ha parlato con Paolo Dario, ordinario di Robotica biomedica e Pro-Rettore alla terza missione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, centro di eccellenza nel settore, come nelle scienze sociali.
“La robotica può essere molto utile in una fase come questa, con la pandemia dovuta al Covid-19 che coinvolge il mondo intero. In questa drammatica circostanza, – spiega Paolo Dario – sono almeno quattro gli ambiti in cui l’apporto della robotica può risultare particolarmente vantaggioso: si va dall’assistenza al personale e ai pazienti in ospedale, alla gestione della logistica nelle strutture sanitarie (e in generale), alla sorveglianza della quarantena, al garantire il funzionamento di fabbriche e magazzini, e in agricoltura, cioè la catena produttiva e dei servizi del paese”.
“In generale – prosegue l’ordinario di Robotica biomedica che oggi pomeriggio interverrà al seminario “Robotica e Covid-19″, promosso dalla International Foundation of Robotics Research che si terrà online a partire dalle 16 (http://ifrr.org/robotics-and-covid) – la comunità della Robotica, sia quella della ricerca che dell’industria, è pronta ad agire, e lo è stata sin dai primi mesi della pandemia. Per esempio, sono stati rapidamente messi a punto numerosi robot per la sanificazione di sale operatorie e di sale d’attesa mediante lampade a raggi ultravioletti UV-C. Come Scuola Superiore Sant’Anna lavoriamo da molti anni su robot capaci di sostituire o di collaborare con operatori sanitari, riducendo i rischi legati al contatto diretto. Alcuni di questi robot sono in grado di andare in corsia o nelle RSA e assistere i pazienti, ‘dialogare’ con loro e permettere il contatto a distanza con i parenti, un’esigenza drammaticamente emersa in questo periodo di Covid, che potrebbe essere soddisfatta da robot progettati ad hoc. I robot possono eseguire tamponi e test sierologici, aumentandone la rapidità e liberando personale sanitario per lo svolgimento di altri compiti. Un settore strategico, la cui importanza resterà anche dopo la fine della pandemia, – sottolinea Paolo Dario – è poi quello della logistica, con robot che potrebbero occuparsi di rifornire ospedali di materiale sanitario, ma in generale di distribuire merci su tutto il territorio”.
“L’Italia e l’Europa sono leader nel mondo per la robotica. In Italia, la comunità della Robotica – conclude – si è organizzata anche con I-RIM, l’Istituto Nazionale per la Robotica e le Macchine Intelligenti, che ha efficacemente promosso e coordinato molte di queste iniziative, ed è pronto a farlo ancor meglio nel prossimo futuro”.
Durante la pandemia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa si è lavorato a diversi progetti tra cui uno ha portato alla creazione di un robot in grado di sanificare gli ambienti. “Il robot di sanificazione – spiega ad askanews Antonio Frisoli, ordinario di Robotica e Responsabile area di Interazione Uomo-Robot, Laboratorio di Robotica Percettiva PERCRO – è in grado di compiere la sanificazione delle superfici di ambienti attraverso il rilascio di una dose di irradiazione di tipo UV-C senza necessità di contatto, in grado di raggiungere una inattivazione completa del virus”.
Il robot è stato sviluppato nel periodo del primo lockdown dal gruppo di ricercatori dell’area di Human-Robot Interaction della Scuola Sant’Anna coordinato dal prof. Frisoli, grazie ad una donazione della Fondazione Talento all’Opera e della Reale Mutua Assicurazioni, per ridurre il rischio di infezioni in ambito medico sanitario e civile. “Il robot – spiega Frisoli – è dotato di sensori di visione artificiale e di algoritmi di intelligenza artificiale che gli consentono di muoversi in autonomia nell’ambiente, ma al tempo stesso può essere controllato a distanza dall’operatore in condizioni di completa sicurezza. Grazie al movimento del robot nell’ambiente, la sorgente di radiazione UV-C può raggiungere tutte le superfici presenti, superando eventuali zone d’ombra e inoltre – sottolinea – rispetto alle procedure manuali, il sistema robotico è in grado di certificare il percorso effettuato e il processo di sanificazione eseguito”.
“Presso il laboratorio PERCRO dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna – conclude il Prof. Frisoli – si sviluppano inoltre applicazioni delle tecnologie di robotica collaborativa per applicazioni di telepresenza e telemedicina, riabilitazione ed assistenza con tecnologie di robotica indossabile e di robotica di ispezione per la manutenzione nel settore industriale”.