Roma (askanews) – Nello studio di Askanews è venuto a trovarci l’amico e collega Alberto Ciapparoni, cronista politico parlamentare di Rtl 102.5 che ci presenta il suo primo libro, “A Spasso per Montecitorio, curiosità, segreti, aneddoti”, uscito da pochi giorni in libreria per Mursia. “Sono quindici anni che faccio il cronista parlamentare e ho avuto l’idea di raccogliere le curiosità, i segreti, gli aneddoti, come recita il sottotitolo del libro, a cui ho assistito negli ultimi 15 anni e che mi sono fatto raccontare, magari dai colleghi più anziani, e ho raccolto in un unico testo”.
Centocinquanta pagine pregne di episodi di vita parlamentare spesso inediti, spesso dimenticati, che tratteggiano un pezzo della storia di questo Paese da Benedetto Croce a Luigi Di Maio. “Sì, ci sono pezzi, tanti pezzi della storia recente e meno recente della nostra Repubblica. Racconto la storia di una fontanella storica che si trova nella sala stampa della Camera. Ci sono i racconti relativi al cibo degli onorevoli, dove vanno a mangiare, che cosa mangiano. Ci sono i racconti che avvengono nelle sale più importanti della Camera dei deputati, episodi sconosciuti ai più, altri episodi più noti ma che per me era importante sottolineare ed evidenziare”.
Sono oltre 15 anni che fai il cronista tra Camera, Senato e Palazzo Chigi, qual è l’episodio che ti è rimasto più impresso tra quelli raccontati nel tuo libro? “E’ una domanda a cui è difficile rispondere. E’ come se mi chiedessi se voglio più bene a mia figlia maggiore o a quella minore. In realtà sono legato a tutti gli episodi che racconto in questo libro. Tutti gli episodi hanno anche un pezzo di me, per come li ho raccolti, attraverso testimonianze, attraverso la visione diretta. Ce ne sono veramente tanti, alcuni legati anche ai tacchi delle signore e al cibo. E’ difficile individuare l’episodio che mi è piaciuto di più o quello che mi è piaciuto di meno perché tutti sono indicativi di un certo modo di essere dell’Italia e ovviamente del Parlamento e di Montecitorio”.
C è qualche ‘omissis’ nel tuo libro, qualcosa che non hai potuto raccontare di chi frequenta i Palazzi del potere? “In alcuni casi non ho messo nome e cognome. Ho cercato di dare delle indicazioni per dare un riferimento preciso al personaggio di cui tratteggio la storia, ma ho preferito, per ovvi motivi di opportunità, non mettere nome e cognome come per esempio nell’episodio che amo raccontare, quello di un deputato piuttosto famoso che non conosceva il significato di un metodo contraccettivo, altrettanto famoso e che ho inserito nel libro”.
Centinaia di nomi, centinaia di storie, parli di gossip, di gaffe, di veline in carne e cartacee, citi le trasmissioni le Iene, Ifatti vostri, le sorelle Carlucci e Magalli. Racconti di Ilona Staller chiusa in un ascensore della Camera con un commesso. In alcuni momenti sembra quasi di trovarsi su uno dei siti più famosi del web, Dagospia. Stai per caso pensando di fare concorrenza a Roberto D’Agostino? Vuoi lanciare un ‘Ciappaspia’? “No, assolutamente. D’Agostino è un maestro ed è fra l’altro il creatore di un genere a cui non appartiene ‘A spasso per Montecitorio’. Questo libro non ha una tesi politica, non né di destra, né di centro, né di sinistra, né sovranista, né globalista, come si dice di questi tempi. Vuole semplicemente raccontare anche quello che è il Palazzo e quello che è stato, e forse dare indicazione di quello che sarà. Palazzo Montecitorio in realtà è molto diverso da come viene raccontato, perché spesso e volentieri provoca rabbia, indignazione. Ma in realtà, quando ti avvicini anche dal punto di vista logistico, le sensazioni che provi sono diverse, perché è un Palazzo possente, grande, pulito. E’ lì da 5 secoli ed è intatto nella sua maestosità, anche quando ci entri dentro, da semplice cittadino, le sensazioni che provi sono importanti, particolari. Il libro vuole semplicemente dare qualche indicazione in più di conoscenza, far sorridere. Non ha intenti divulgativi, né l’intento di creare un genere come quello creato da Roberto D’Agostino, che è un meastro unico e tale rimane.
La nuova legislatura è iniziata da alcuni mesi, i nuovi parlamentari ti hanno già dato spunti per aggiornare il tuo libro? “Sì, devo confessare di sì, perché nonostante la legislatura sia iniziata solo il 23 marzo scorso, in realtà promette bene. Ci sono parecchie indicazioni che potrebbero dare spunti per una seconda edizione del libro. Come diceva Beppe Grillo che voleva aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno, in realtà Montecitorio ha tanti elementi dentro di sé che sono interessanti raccontare in qualsiasi epoca e in qualsiasi legislatura proprio per la diversità dei costumi, delle attenzioni, delle abitudini. Montecitorio, in realtà, è interessante sempre e comunque, poi, il modo di raccontarlo varia, ma Montecitorio rimane comunque un elemento di attrazione centrale per il Paese”.