Roma, 6 giu. – Il mondo dell’innovazione e della tecnologia ricopre ormai un ruolo centrale in tutti i settori, semplificando i processi, velocizzando l’operatività e riducendo al minimo l’errore umano, grazie a livelli di precisione mai raggiunti prima. Tra i comparti che maggiormente stanno beneficiando di questo progresso c’è sicuramente quello relativo alla Salute che, grazie all’implementazione di sistemi complessi e software in grado di elaborare una quantità praticamente infinita di dati, sta facendo dei passi da gigante, specie per quel che riguarda la diagnosi preventiva. E’ quanto emerge dal recente articolo pubblicato dal gruppo JAMA (Journal of American Medical Association), che ha messo in evidenza che nell’utilizzare l’Intelligenza Artificiale in campo medico l’accuratezza in termini predittivi di alcuni tumori sia maggiore rispetto alla diagnosi fatta dall’essere umano. In particolare per quel che concerne le malattie oncologiche che colpiscono il seno e l’apparato gastrointestinale. L’indagine è stata portata avanti nel periodo che va dall’aprile 2013 all’aprile 2019 su un campione di circa 2000 pazienti a cui è stata diagnostica la malattia da macchine che avevano a disposizione un database proveniente da cartelle cliniche di oltre 28 mila persone affette da tumore, sottolineando risultati migliori rispetto agli esami svolti da 74 oncologi qualificati. Il progetto Europeo. Evidenze che trovano riscontro anche in Europa, con un progetto finanziato dall’Unione Europea che prende il nome di “I3Lung”, che, attraverso anche il Deep Learning e il Machine Learning, intende creare una piattaforma condivisa continentale con la quale riuscire a raccogliere, elaborare e correlare la grande mole di dati inerenti l’oncologia, con particolare riferimento al tumore polmonare. Un’iniziativa che vedrà la partecipazione tra gli altri dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano che ha l’obiettivo, come dichiarato dall’organizzazione con sede nel capoluogo lombardo, di realizzare “uno strumento decisionale all’avanguardia che aiuterà sia i medici che i loro pazienti a selezionare la migliore scelta terapeutica, sia per efficacia che come risposta ai loro specifici bisogni e necessità”, prendendo in esame oltre 2000 pazienti oncologici per una malattia che in Europa ogni anno colpisce 370 mila persone, e rappresenta la prima causa di morte da cancro negli uomini e la seconda nelle donne. Al progetto, oltre l’Italia, parteciperà anche la Spagna, la Germania, Israele, Grecia e Stati Uniti, coinvolgendo 16 organizzazioni tra le più riconosciute in questo campo. Non solo oncologia. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale per migliorare le condizioni di salute e la prevenzione di alcune malattie, non riguarda unicamente l’oncologia. Anche altri settori stanno beneficiando della digitalizzazione e dell’utilizzo di algoritmi per supportare medici e pazienti nella scelta della migliore terapia da porre in essere. Tra questi c’è sicuramente il comparto dell’integrazione alimentare, che negli ultimi anni sta vivendo di un vero e proprio boom, conseguente anche alla rinnovata sensibilità verso il benessere del proprio organismo scaturita in questi due anni di paura e incertezza dovuti alla pandemia da Covid19. Un trend testimoniato anche da quanto ottenuto da MyLab Nutrition, la start up romana che, grazie all’Intelligenza Artificiale, in pochi anni ha rivoluzionato il mercato, divenendo leader dell’integrazione alimentare in Italia, con l’implementazione di un Consulenza AI, i cui risultati sono stati verificati e validati da un team di nutrizionisti dell’Università La Sapienza di Roma, attraverso la quale dare un reale e istantaneo supporto agli utenti che sono alla ricerca di prodotti integrativi per il rafforzamento delle difese immunitarie e il benessere psicofisico. Compilando un questionario sul loro sito, all’utente verrà fornito un set di soluzioni coerenti con le loro esigenze, così da poter acquistare l’integratore più utile per lo specifico bisogno. Un successo sottolineato anche quest’anno dalla crescita economica della società italiana, proprietaria dei marchi Nutracle, T-Rex e Suprapet, che ha fatto registrare un fatturato raddoppiato nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2021, con un +126,5% rispetto all’anno precedente. Un trend positivo che li ha portati a espandersi oltre i confini nazionali, aprendosi ai mercati europei, 5 su 7 pianificati, con l’intento di internazionalizzare il proprio business e offrire anche agli utenti non italiani la possibilità di utilizzare l’Intelligenza Artificiale per migliorare il proprio benessere quotidiano con integratori alimentari che siano in linea con le loro personali necessità, per una scelta più consapevole e sicura in termini di sicurezza e salute.
Intelligenza Artificiale e Salute: un binomio vincente
Anche per la diagnosi preventiva