Roma, 7 dic. (askanews) – La “diffusione pilotata e arbitraria di intercettazioni non è civiltà, non è libertà”, ma è una “porcheria” e una “deviazione dei principi minimi di civiltà giuridica sulla quale questo ministro è disposto a battersi fino alle dimissioni”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, esponendo le linee programmatiche del suo dicastero davanti la Commissione Giustizia della Camera. “Non è vero – ha spiegato – che ho accusato i pubblici ministeri di aver diffuso queste notizie, ma è vero che c’è stato un difetto nella vigilanza: non si è vigilato abbastanza per evitare che persone che non c’entrano nulla con le indagini o non sono nemmeno indagate vengono delegittimate sulla stampa”. Nordio ha ribadito che “intercettazioni pilotate, selezionate, spesso arbitrarie, che dovrebbero essere strumento di ricerca della prova, sono diventate strumento di prova e come tali, essendo state inserite nelle ordinanze di custodia cautelare, sono state divulgate nei giornali”. Sav/
Il ministro Nordio: la diffusione arbitraria di intercettazioni non è libertà, è una porcheria
"Disposto a battersi fino alle dimissioni". "Non è vero che ho accusato pm ma c'è stato difetto in vigilanza"
