Roma, 9 nov. (askanews) – “La mia è una posizione di coerenza, visto e considerato che nel 2016 ho sostenuto il referendum. Un referendum che ha avuto l’85,5 per cento dei Veneti che si è espresso contro il proseguo delle estrazioni di gas senza limiti di tempo. Ci rendiamo conto che in questo momento l’emergenza energetica ci porta a fare anche questi ragionamenti, ed è corretto sondare tutte le possibilità, ma è pur vero che le perforazioni nel nostro Polesine hanno dato vita ad una subsidenza, cioè un calo dei terreni, fino a 4 metri”. Lo ha detto il Ppresidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, al termine dell’incontro tenutosi oggi pomeriggio a Roma con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Senza citare altri elementi tecnici, dico che le garanzie sono veramente minimali perché questo non accada ancora – prosegue il Governatore del Veneto – Quindi, siamo contrari a nuove perforazioni, piuttosto siamo disponibili, sin da ora, a potenziare l’attività del rigassificatore”.
Trivelle, Zaia: necessaria prudenza, piuttosto il rigassificatore
"Polesine continua a pagare il conto della subsidenza"