Moratti strappa con Fontana, pronta lista civica in Lombardia

Probabile candidatura terzista, centrodestra non gradisce critiche a governo

NOV 2, 2022 -

Milano, 2 nov. (askanews) – Ufficialmente stanno a indicare il nome di un’associazione, Lombardia Migliore, ma guardando le due lettere “L” e “M” che dominano l’emblema del sodalizio costituito un mese fa presso lo studio del notaio Carlo Marchetti a Milano è difficile non pensare alle iniziali di Letizia Moratti e al simbolo di una lista elettorale. La vicepresidente della Lombardia, che oggi ha dato le dimissioni dopo essere entrata in rotta di collisione con Attilio Fontana, appare infatti sempre più orientata a confermare la propria candidatura alle regionali del 2023, in competizione con il presidente in carica, ed è da questa associazione che partirà la sua probabile corsa per Palazzo Lombardia. La sede dell’associazione è in via Belinzaghi 15 a Milano, zona Farini, la stessa di Radio Lombardia, cioè l’emittente scelta mesi fa dall’ex presidente della Rai per annunciare la sua disponibilità a candidarsi. Tra i 14 fondatori dell’associazione c’è Manfredi Palmeri, consigliere regionale liberale e centrista, con un passato in Forza Italia, che a luglio aveva già cambiato nome al suo gruppo battezzandolo “Polo Civico Lombardia Migliore”. Moratti potrebbe così evitare la raccolta firme e permettersi, ad esempio, di chiudere la lista all’ultimo minuto, così come tutti i partiti già presenti al Pirellone. Difficilmente infatti una sua candidatura potrebbe andare oltre il perimetro del terzo polo, nonostante, per Fontana, Moratti guardi “verso sinistra e non da oggi”. Da una parte appare dunque molto difficile, se non al costo di profonde spaccature, che l’ex ministro dell’Istruzione del governo Berlusconi possa essere sostenuta dal centrosinistra, ipotesi esclusa in modo categorico da vari esponenti del centrosinistra lombardo come l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, ma non dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. Dall’altra anche i partiti del centrodestra, che hanno cercato fino all’ultimo di convincerla a evitare lo strappo, sembrano spiazzati e non hanno gradito le critiche di Moratti al governo Meloni sul reintegro dei medici no vax. “Alla signora Moratti buona fortuna anche se avremmo preferito un percorso più coerente e soprattutto, nel lasciare l’incarico, privo dell’alibi di un pretestuoso contrasto con le prime scelte del governo”, ha chiarito la capogruppo al Pirellone di Fdi, partito che mesi fa ha candidato Moratti addirittura per il Qurinale. Non resta dunque che il terzo polo, che alle politiche in Lombardia ha preso circa il 15%. “Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale” ha aperto, non a sorpresa, Carlo Calenda. Di sicuro per il centrosinistra, che in Lombardia è all’opposizione da 28 anni, una candidatura di Moratti in competizione con quella di Fontana offrirebbe un’enorme opportunità. Il precedente più simile sarebbe quello del 2013, quando però la candidatura centrista di Gabriele Albertini si fermò poco oltre il 4%, mentre un sondaggio dava nei giorni scorsi un’eventuale lista Moratti al 12%.