Roma, 13 nov. (askanews) – Un hashtag: #giulemanidallinformazione. Uno slogan: basta attacchi. Un punto di riferimento: Sergio Mattarella. Si è tenuto a piazza Santi Apostoli un flash mob, organizzato da Fnsi e Ordine dei giornalisti, a sostegno della libertà di stampa dopo gli attacchi del vicepremier, Luigi Di Maio, e di Alessandro Di Battista. Circa 200 persone hanno manifestato a Roma, in contemporanea con altre venti piazze d’Italia.
“La cosa peggiore che potremmo fare – ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – è lo scontro tra caste, tra corporazioni. L’idea che manifestano i giornalisti contro un altro potere. No, qui è in discussione l’articolo 21 della Costituzione che è libertà di informazione ma anche libertà di essere informati, è qualcosa di molto più serio. Ma se il presidente della Repubblica per la quinta volta in un mese deve dirci che la libertà dell’informazione è presidio della democrazia, potete immaginare se non dobbiamo essere preoccupati. E a chi dice che è sempre accaduto dico che è vero ma che Articolo 21, come altre associazioni sono nate sulle liste di proscrizione del 2002”. Per Giulietti è arrivato il momento di una “grande manifestazionale nazionale, non dei giornalisti contro la politica ma dei cronisti con le associazioni e quella parte della politica che vogliono difendere il pensiero critico”.
“E’ importante – ha spiegato anche il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso – essere qui come nelle altre piazze d’Italia per testimoniare l’impegno di una categoria professionale che è ingiustamente sotto attacco. L’attacco ai giornalisti non è soltanto l’attacco a una categoria professionale, è l’attacco al ruolo dell’informazione, alla funzione che svolge in democrazia, come ha ribadito ieri il presidente della Repubblica e non era la prima volta”.
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna si è detto convinto che “si debba rispondere a un clima di volgarità e di odio anche pericoloso”, “ma noi dobbiamo rispondere con compostezza e determinazione, dobbiamo pensare che non basta mai un ruggito per difendere un valore così importante come la libertà di stampa, dobbiamo essere un motore diesel, non fermarci di fronte a questo tipo di attacchi”.
“Ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell’informazione e del diritto di cronaca e di critica”, ha sottolineato da parte sua in una nota l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), evidenziando “l’esigenza di un’informazione libera, pluralista, rispettosa della dignità delle persone, del ruolo delle forze politiche e dell’autonomia professionale dei giornalisti”.