Il governo non cade sulle pensioni e a Parigi continuano le proteste

Raduni e scontri anche a Lione, Marsiglia, Strasburgo, Rennes, Nantes

MAR 21, 2023 -

Roma, 21 mar. (askanews) – Sono 171 gli arresti a Parigi, secondo fonti di polizia della capitale francese. Assembramenti spontanei di protesta ovunque in Francia dopo la bocciatura in parlamento delle due mozioni di censura contro il governo per la contestata riforma delle pensioni. A fare il punto della situazione in nottata il sito del quotidiano francese Le Monde. A Parigi ma anche a Lione, Marsiglia, Strasburgo, Rennes, Nantes o Bordeaux, nella serata di lunedì centinaia di manifestanti si sono radunati per le strade, dando vita a violenti scontri con la polizia. Il sindacato francese Cgt assicura che il rigetto della mozione di censura non pregiudica la “determinazione dei lavoratori” contro la contestata riforma delle pensioni. Secondo un comunicato della Cgt pubblicato sul sito del canale televisivo all news Bfmtv, la bocciatura della mozione di censura al governo “con pochi voti, non cambia nulla!”. “Nulla – scrive il sindacato in prima linea nelle proteste di piazza e negli scioperi – mina la determinazione di lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati a respingere (…) la riforma delle pensioni che tutti, nessuno escluso, considerano ingiustificata, ingiusta e brutale”. La Cgt invita dunque ad “amplificare le mobilitazioni”, e a “partecipare in maniera massiccia agli scioperi e alle manifestazioni rinnovabili”, giovedì 23 marzo “e dopo, se necessario”. Una giovane dirigente di France Insoumise è fra gli arrestati di stanotte a Parigi per le manifestazioni contro la riforma delle pensioni adottata dal governo francese. Si tratta di Emma Fourreau, co-responsabile dei giovani di LFI. Lo ha denunciato Mathilde Panot, presidente dei deputati del gruppo di opposizione che fa capo al leader Jean-Luc Mélenchon, in un tweet nel quale chiede di “rilasciare immediatamente i manifestanti arrestati ingiustamente. Macron e il suo governo non avranno mai abbastanza celle di polizia per fermare la giusta rabbia di un intero popolo!”, ha aggiunto Panot. Un gruppo di parlamentari di LFI, secondo quanto riferisce il liveblog del canale televisivo all news Bfmtv, sta facendo il giro dei commissariati per chiedere “la fine della repressione”. Bar/Int13