Roma, 25 gen. (askanews) – “L’Africa sta scomparendo dai radar, è invisibile, nessuno ne parla. In tal senso il viaggio del Papa nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan rappresenta un segnale importante verso la comunità internazionale”. A parlare ad askanews, alla vigilia del 40esimo viaggio internazionale di Francesco (31 gennaio-5 febbraio), è don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. “Il viaggio del Papa ha due significati importanti – sottolinea – da un lato per la comunità locale. Il Pontefice vuole dare un senso di unità cristiana ai due Paesi, entrambi poverissimi ma ricchi di risorse e per questo anche più fragili e insicuri, dove prevalgono gli interessi legati alle risorse minerarie e non solo. Sicuramente sono paesi che soffrono di una grave instabilità – aggiunge don Dante – e il fatto che il Papa vada in questi due Paesi è un grande segno di unità tra le confessioni cristiane: il Vangelo come sorgente e seme di futuro costruito sulla pace, non sulla guerra e la distruzione. Occorre credere che attorno alla pace, attorno al tema della battaglia contro le gravi disuguaglianze che ci sono, si costruisce il futuro”. “Il secondo grande segnale – prosegue il direttore di Medici con l’Africa Cuamm – è alla comunità internazionale. L’Africa sta scomparendo dal radar, non interessa a nessuno, tutto ciò che sta succedendo in Sud Sudan piuttosto che in Congo e in altri paesi dell’Africa subsahariana non viene mai raccontato, da nessuno. E dunque, non si vede, e non esiste. Invece ci sono fasce di popolazione che stanno soffrendo. I prezzi della benzina e del gasolio crescono; le derrate alimentari hanno prezzi che sono cresciuti di 10-20 volte dall’inizio anno, così come i farmaci hanno costi esorbitanti. La visita del Papa, dunque, darà voce a tutto ciò”. Quale è l’impegno dei Medici con l’Africa Cuamm, in particolare in Sud Sudan? “Abbiamo due grandi filoni di lavoro – spiega don Carraro – da una parte verso mamme e bambine, perché ne muoiono tante. Purtroppo la mamma non muore di malattia, ma di parto. Questo è uno scandalo. In Africa, in Sud Sudan in particolare, muoiono tantissime mamme di parto. L’altro filone importantissimo è la formazione del personale locale. In Sud Sudan c’è una ostetrica ogni 20mila mamme che partoriscono. Non si può creare futuro in queste condizioni. Manca personale di base, specialisti medici non ce ne sono. Il nostro impegno è la formazione. A giugno abbiamo laureato 10 nuove ostetriche sud sudanesi, è stata una grande festa. Allora, il mio appello è questo: meno kalashnikov e più libri, più manichini dove poter formare i medici, più computer dove poter studiare”. Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol, in Lakes State. Allarga poi il raggio d’azione anche all’ospedale di Lui, in Western Equatoria State. Dal 2014 comincia un intervento di sanità pubblica nella contea di Rumbek North, dove lavora insieme all’Ufficio Sanitario per attivare le strutture sanitarie esistenti e per promuovere l’erogazione di servizi sanitari di base anche a livello di comunità. A inizio 2014 Medici con l’Africa Cuamm affronta la situazione di emergenza causata dalla crisi di fine 2013; decide di rimanere a fianco della popolazione e fornisce agli sfollati assistenza sanitaria e generi di prima necessità. A metà del 2014 partono i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cueibet, cui sarà poi assicurato supporto materiale e tecnico. Nel 2015, il Cuamm espande il suo intervento in ambito di salute pubblica, a beneficio delle Contee di Rumbek Centre, Rumbek East, Mundri East, Wulu. Questa espansione continua nel 2016, con il supporto al sistema sanitario delle contee di Yirol East e Awerial e all’Ospedale di Rumbek. Nel 2017, il Cuamm risponde all’emergenza carestia nello Stato di Unity con intervento pilota e puntuale a Nyal, avviando quattro posti di primo soccorso e una clinica mobile nelle aree più remote, abitate prevalentemente da sfollati e dotando il centro sanitario principale di una sala operatoria per poter far fronte alle emergenze ostetriche. A inizio 2018, allarga la sua presenza in Western Equatoria, nelle contee di Mundri West, Mvolo e Maridi e nell’ospedale di Maridi. Nel 2014 inizia l’intervento a supporto dell’Istituto di Scienze Sanitarie di Lui per la formazione di nuove ostetriche, nel 2020 viene avviato un intervento analogo presso l’Istituto di Scienze Sanitarie di Rumbek, a beneficio dei corsi in ostetricia e in infermieristica. Oggi l’intervento interessa complessivamente 11 contee, pari all’intero Lakes State(8) e a parte di Western Equatoria State (3). In questo territorio il Cuamm supporta: 103 strutture sanitarie periferiche; 4 ospedali (Yirol, Lui, Rumbek, Cueibet); 2 Istituti di Scienze Sanitarie (annessi agli ospedali di Rumbek ed di Lui). Tali servizi sono garantiti da circa 1.350 staff sanitari nazionali e 924 operatori sanitari di comunità, supportati da un team internazionale di circa 60 persone. In ciascuna delle 11 contee menzionate, Medici con l’Africa Cuamm è il principale partner del Ministero della Sanità per assicurare il corretto funzionamento del sistema sanitario su ciascuno dei suoi tre livelli (comunità, cure primarie, cure ospedaliere/secondarie) e in tutte le sue componenti. Medici con l’Africa Cuamm si fa carico del pagamento e della formazione del personale locale, dell’approvvigionamento di farmaci ed equipaggiamento, del mantenimento e allargamento delle infrastrutture. Affianca, inoltre, le autorità sanitarie di Contea nella supervisione e nel coordinamento dei servizi, per migliorarne la gestione e quindi l’accessibilità e la qualità. Attenzione particolare viene prestata alla salute materna e infantile, ma mantenendo un’ottica omnicomprensiva a beneficio di tutta la popolazione, sia essa residente o sfollata. Nel 2022, le 103 strutture sanitarie supportate hanno effettuato 665.114 visite ambulatoriali e i 924 operatori sanitari di villaggio hanno realizzato 293.629 trattamenti comunitari contro malaria, diarrea e polmoniti. Di Serena Sartini
Cuamm: Africa fuori dal radar, viaggio del Papa segnale importante
Meno kalashnikov e più formazione, continente invisibile