Roma, 9 gen. (askanews) – Accusato di aver usurpato l’identità di diverse personalità del mondo dell’editoria per ottenere manoscritti inediti di opere di autori prestigiosi, prima della loro pubblicazione, Filippo Bernardini, un italiano di 30 anni, ex dipendente della casa editrice americana Simon & Schuster, ha ammesso le sue responsabilità e ora rischia vent’anni di carcere. Bernardini ha ammesso davanti alla giustizia federale di New York il furto di oltre mille manoscritti inediti di scrittori famosi grazie a un ingegnoso sistema di usurpazione dell’identità . Filippo Bernardini, 30 anni, è stato arrestato all’aeroporto JFK di New York e denunciato il 7 gennaio 2022 per frode elettronica, accusato di aver usurpato l’identità di diverse personalità del mondo dell’editoria. Quale scopo? Quella di ottenere, tra l’estate del 2016 e lo scorso gennaio, più di mille bozze di romanzi e altre opere letterarie di autori prestigiosi prima della loro pubblicazione. “Filippo Bernardini ha utilizzato le sue conoscenze all’interno dell’industria editoriale per creare un sistema per rubare opere di valore agli autori e quindi minacciare” questo mondo dell’editoria, ha tuonato il procuratore federale del procuratore distrettuale di Manhattan Damian Williams in un comunicato che annuncia la dichiarazione di colpevolezza dell’imputato. Il giovane italiano rischia vent’anni di carcere e ha già restituito 88.000 dollari nell’ambito di questa procedura di dichiarazione di colpevolezza, che gli risparmia un processo penale. La sentenza sarà annunciata il 5 aprile. Impiegato presso Simon & Schuster a Londra come “coordinatore dei diritti”, ha ammesso di aver ricevuto manoscritti inediti per più di cinque anni, a volte da autori famosi o loro rappresentanti, scrivendo loro da falsi indirizzi di posta elettronica di editori o agenti letterari. Il Sig. Bernardini ha creato “più di 160 domini internet” cambiando a volte anche una sola lettera del suo indirizzo di posta elettronica e prendendo le identità conosciute dei suoi interlocutori per meglio ingannarli. L’editore Simon & Schuster, che ha licenziato il suo dipendente un anno fa, ha assicurato venerdì in una mail che la “protezione della proprietà intellettuale degli autori era della massima importanza” e ha ringraziato la polizia federale americana, “l’FBI e il Dipartimento di Giustizia». Il mondo dell’editoria brulicava da anni di voci di tentativi di “spoofing”, non sempre riusciti, peraltro misteriosi in quanto i furti non sarebbero stati seguiti da richieste di riscatto o pubblicazioni piratate dei libri. Nel 2021, il New York Magazine ha rivelato come gli editori svedesi della serie thriller Millenium sono stati contattati nel 2017 da un sedicente collega in Italia chiedendo loro di inviargli un collegamento sicuro che dava accesso al manoscritto, poi in fase di traduzione. . Nel 2019, l’agente letterario della scrittrice canadese Margaret Atwood ha rivelato che anche le bozze del sequel di The Scarlet Handmaiden (“L’ancella”), The Testaments, erano state prese di mira. Anche scrittori come Sally Rooney e Ian McEwan sono stati contattati, secondo il New York Times.
Usa, italiano Bernardini ammette sue colpe in mega truffa editoriale
Rischia venti anni di carcere