Roma, 19 ott. (askanews) – Lo scandalo di corruzione per le mazzette nell’ambito del marketing e merchandising collegati alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che si sono tenute a luglio 2021 a causa della pandemia, continua ad allargarsi ulteriormente. Le autorità nipponiche hanno arrestato oggi – secondo quanto afferma la televisione pubblica NHK – tre persone: il presidente della compagnia pubblicitaria ADK Holdings e due ex dipendenti dello stesso gruppo. Le manette sono scattate per Shinichi Ueno, presidente e amministratore di ADK. La polizia ha effettuato una perquisizione negli uffici della compagnia sulla base del sospetto che la compagnia e un produttore di pupazzetti e mascotte delle Olimpiadi – la Sun Arrow – avrebbero pagato tangenti per 54 milioni di yen (368mila euro). Il bubbone è scoppiato in estate. Ad agosto la procura ha arrestato un ex pezzo grosso del comitato organizzatore, Haruyuki Takahashi, sospettato di aver ricevuto tangenti per inserire alcune compagnie nel novero degli sponsor delle Olimpiadi. Takahashi è stato raggiunto oggi da un altro mandato di cattura, che è un modo per prolungarne la carcerazione preventiva da parte della procura di Tokyo. Dopo questo arresto, lo scandalo ha preso ad allargarsi a macchia d’olio e sono partiti altri arresti e denunce per compagnie e aziende legate al mondo della comunicazione e del merchandising.
Giappone, altri arresti per scandalo tangenti a Giochi Tokyo2020
Ulteriori tre fermi per presunta corruzione