Clima Roma, 11 nov. (askanews) – Dovrebbe concludersi venerdì sera la Cop26 di Glasgow sui cambiamenti climatici, ma è probabile secondo molti giornalisti presenti nella città scozzese che si prolunghi almeno fino a sabato. Si discute sulla formulazione del comunicato finale, che dovrebbe spiegare come si possa ottenere l’obbiettivo di mantenere la temperatura globale del pianeta a un massimo di 1,5° in più rispetto all’era pre industriale. Fra i punti in discussione, la progressiva dismissione dell’uso di carburanti fossili e il sostegno da dare ai paesi in via di sviluppo da un lato per aiutarli a limitare le emissioni di gas nocivi (mentre l’uso di carburanti fossili è per loro cruciale per l’economia) e dall’altro per gestire le conseguenze della crisi climatica e gli eventi meteorologici avversi. Mercoledì grande ottimismo ha suscitato l’annuncio di un accordo Usa-Cina per il taglio delle emissioni, ma una nota molto più cupa è sonata oggi con le dichiarazioni del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: i governi devono mettere fine alle migliaia di miliardi di dollari in sussidi all’industria dei combustibili fossili, ha detto, e gli impegni relativi alle foreste o alle emissioni di metano sono incoraggianti, ma “sono ben lontano dall’essere sufficienti. Il gap delle emissioni rimane una minaccia devastante, i gap della finanza e dell’adattabilità rappresentano una palese ingiustizia per il mondo in via di sviluppo”. Secondo uno studio di Climate Action Tracker, il gruppo di analsii climatica più quotato, gli impegni fin qui assunto a Glasgow su metano, carbone, deforestazione e trasporti potrebbero spingere il mondo di un 9% più vicino all’obbiettivo dei 1,5 gradi. Non abbastanza da evitare il disastro ambientale.
La Cop26 potrebbe prolungarsi almeno fino a sabato
Gli impegni presi fin qui sono insufficienti
