Roma, 15 apr. (askanews) â Lâepidemia coronavirus divide lâIslam sullâopportunitĂ di rinunciare allâobbligo di digiuno dei musulmani durante il prossimo mese del Ramadan che questâanno dovrebbe iniziare il prossimo 23 aprile: da una parte il clero sunnita decisamente contrario a qualsiasi forma di sottrazione da parte dei fedeli a questa pratica religiosa che ritiene fondamentale e dallâaltra le massime autoritĂ sciite che si mostrano possibiliste a una eventuale rinuncia al fine di âpreservare la saluteâ soprattutto di chi deve lavorare.
A dare il via alle polemiche nel mondo sunnita che rappresenta oltre il 70% dellâIslam è stato, lâex leader del partiro laico algerino âal Tajdidâ (Rinnovamentoâ) Nouriddine Boukrouh il quale per primo aveva paventato la possibilitĂ di rinunciare al digiuno: âRappresenta un pericolo per la salute e potrebbe favorire la diffusione del coronavirusâ, aveva scritto su Facebook in un articolo post pubblicato lo scorso 10 aprile. Unâidea che a scatenato unâondata di critiche sui social arabi con molti utenti che accusavano lâuomo politico di âintromettersi nei dettami della Shariya Islamicaâ.
Il vivace dibattito in rete ha spinto lâUniversitĂ di al Azhar, la massima autoritĂ religiosa dellâIslam sunnita con sede al Cairo a prendere posizione con una fatwa (âEdittoâ) speciale: âAd un musulmano non è permesso rompere il digiuno a Ramadan a meno che medici e Scienza non provino che il digiuno mette a rischio la vita a causa del virus. E questo fino a prova contraria non è stato mai provatoâ, ha sentenziato al Azhar con un comunicato ripreso dallâagenzia di stampa turca Anadolu.
PiĂš possibilista invece lâaltro versante dellâIslam, quello sciita. Interpellato da un fedele sullâopportunitĂ di digiunare questâanno, il grande ayatollah Al Sistani, massima autoritĂ religiosa dei sciiti di tutto il mondo si è mostrato meno rigido dei âfratelliâ sunniti su questa questione. âIl mese benedetto del Ramadan si avvicina questâanno proprio mentre il coronavirus prosegue nella sua diffusione in tutto il mondo. I medici consigliano di bere tanta acqua per ridurre le possibilitĂ di contrarre il virus in quanto la disidratazione riduce lâimmunitĂ del corpoâ, ha scritto un fedele alla guida spirituale Sistani domandando quindi il permesso di âdisattendere il digiuno questo Ramadanâ.
âSe un musulmano teme di essere infettato dal coronavirus se digiuna anche se prende tutte le precauzioni del caso, allora lâobbligo del digiuno cadeâ, è stata la risposta di Al Sistani in una fatwa pubblicata sul suo sito web ufficiale.
Nel calendario islamico, il Ramadan è il nono mese dellâanno, di 29 o 30 giorni; in base allâosservazione della luna crescente. Secondo la pratica islamica, il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno (Siam), in commemorazione della prima rivelazione del libro sacro dellâislam al profeta Maometto âIl mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezzaâ. Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei Cinque Pilastri dellâIslam e il digiuno è un precetto religioso per i musulmani adulti, ad eccezione di quanti sono in etĂ avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici o malati terminali oppure durante le mestruazioni.
Il digiuno fu reso obbligatorio (wajib) durante il mese di Shaâban nel secondo anno dopo la migrazione dei musulmani da La Mecca a Medina. Al termine del Ramadan, viene celebrato dalla festa di Eid al-fitr che significa âfesta dellâinterruzione [del digiuno]â ed è detta anche la âfesta piccolaâ.
Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dellâanno solare), il mese di Ramadan ogni anno cade in un momento differente dellâanno solare e quindi man mano retrocede, fino a cadere in una stagione diversa.