Algeria, in carcere fratello di Bouteflika e due capi intelligence

Accusati di aver tentato di rimuovere il capo di stato maggiore

MAG 6, 2019 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Said Bouteflika, fratello e consigliere dell’ex presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, e due ex generali dell’intelligence, Mohamed Mediène e Athmane Tartag, sono stati posti in custodia cautelare con l’accusa di “attentato all’autorità dell’esercito” e “cospirazione contro l’autorità dello Stato”. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa algerina Aps, la detenzione è stata decisa ieri dal tribunale militare di Blida, città a circa 45 chilometri a Sud-Ovest di Algeri, dove i tre uomini sono stati trasferiti dopo l’arresto avvenuto sabato scorso.

Secondo fonti vicine all’inchiesta citate da Algerie Part, i tre uomini sono stati arrestati dagli uomini della Direzione generale per la sicurezza interna (Dgsi), una delle direzioni dei servizi segreti, con l’accusa di aver messo a punto un piano per rimuovere il capo di stato maggiore dell’esercito algerino, Ahmed Gaid Salah, una volta venuti a conoscenza della sua intenzione di sostenere le rivendicazioni del movimento popolare sceso in piazza contro il presidente.

Il piano voluto da Said Bouteflika e dal generale Mediène puntava a una transizione del potere che assicurasse loro di mantenere le leve del potere, coinvolgendo quindi anche il generale Tarta, numero uno dell’agenzia sotto la Presidenza della Repubblica, che gestisce i servizi segreti algerini.

Secondo le fonti, il piano sarebbe fallito perchè il generale Salah ne sarebbe venuto a conoscenza, decidendo così di anticipare la sua richiesta di destituzione del presidente Bouteflika, il 26 marso scorso. Il 30 marzo avrebbe poi informato il suo circolo ristretto di consiglieri del piano per cacciarlo.

Il 2 aprile Salah ottenne quindi il sostegno dei leader regionali e dei principali generali; lo stesso giorno il presidente Bouteflika si è dimesso.