Roma, 19 dic. (askanews) – Mettere al centro la persona e l’equilibrio con l’ambiente non è una opzione, è la strategia necessaria per creare benessere e sostenere al contempo la nostra identità culturale e ambientale come motore propulsivo delle comunità locali. Lo ha ribadito Marco Mari, presidente di GBC Italia, in occasione dell’evento online “Verso le green community. La strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e i territori”. “Ma tale strategia può, e deve, rispettare modalità chiare e coerenti con le recenti disposizioni normative europee e nazionali – ha aggiunto Mari -. Queste, difatti, quando si ha a che fare con la riqualificazione e rigenerazione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale devono fare esplicito riferimento a processi di rendicontazione energetico-ambientale”. In tal senso, per garantire la corretta impostazione nei bandi di gara per i progetti di rigenerazione edilizia dei piccoli comuni, e sopratutto per ridurre i rischi nella azione dei responsabili unici di procedimento (RUP), “la congruità dell’azione e la garanzia di conformità e rispetto dei citati dettami è costituita da progetti che prevedano robusti processi di rendicontazione energetico-ambientale e la relativa certificazione di sostenibilità degli edifici in conformità ai protocolli energetico-ambientali (rating system) nazionali e internazionali. Questi, come ad esempio quelli della famiglia LEED-GBC, sono strumenti realizzati con la partecipazione ed il consenso di tutti gli attori della filiera, forniscono chiare linee guida e strumenti di misura delle prestazioni e sono applicabili in ambito pubblico e privato, un esempio concreto di semplificazione e sussidiarietà”. Analogamente, per Mari “le strategie delle Green Community sono da sempre perfettamente integrate con i dettami dello sviluppo sostenibile applicati alla rigenerazione edilizia”. “Siamo tutti consapevoli che rigenerare in chiave sostenibile luoghi fragili e portatori di cultura e tradizioni è una azione indispensabile. Oggi, grazie anche alla costante crescita del numero di casi di applicazione dei protocolli energetico-ambientali e ad un costrutto normativo che lo rende necessario e possibile, è un obiettivo perseguibile capace di attrarre risorse per la rinascita delle aree interne e per una giusta transizione – conclude Mari -.Stiamo assistendo a una rapidissima trasformazione del mercato e della cultura del costruire e dell’abitare, trasformazione che pone come obiettivi irrinunciabili la resilienza, la sostenibilità e la salubrità dei luoghi in cui viviamo. Tale approccio è da sempre centrale nel progetto Green Community che ha visto l’UNCEM collaborare con GBC Italia come assoluto innovatore. Gli stessi valori, metodologie e strumenti sono oggi codificati e applicabili su ampia scala e dispongono di risorse. Le aree interne, mediante la strategia delle Green Community e i relativi processi di rendicontazione e certificazione di sostenibilità degli edifici e delle infrastrutture verdi, possono rappresentare il naturale candidato ad essere il caso esemplare europeo, capaci di generare benefici ambientali, sociali ed economici misurabili e al contempo promuovere, con una lettura autentica, quanto di meglio sa esprimere il nostro Paese, coniugando cultura e sostenibilità per un futuro più prospero per tutti”.
Aree interne, Mari (GBC Italia): mettere al centro la persona
Ma serve equilibrio con ambiente