Bce, dal 22 agosto al 22 settembre -1,2 mld di bond Italia in Pepp

Ridotto anche stock di titoli Germania, aumento su bond Francia

NOV 8, 2022 -

Roma, 8 nov. (askanews) – Nell’ultima parte di agosto e le prime settimane di settembre la Banca centrale europea ha effettuato una riduzione della quota di titoli italiani negli stock accumulati con il piano anticrisi Pepp, per 1,2 miliardi di euro. E’ quanto emerge dall’ultimo disaggregato fornito dall’istituzione monetaria, che ormai da diversi mesi riguarda unicamente i rinnovi di bond già presenti in portafoglio, dato che la fase di acquisti netti di questo programma – lanciato nel marzo del 2020 dopo i crolli dell’economia provocati da lockdown e restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid – è stata chiusa a marzo 2022. La Bce può effettuare con flessibilità queste operazioni di rinnovo di titoli che giungono a maturazione, ove ritenga di sostenere quelli di una particolare giurisdizione, se ravvede problemi nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria. In pratica rinnova meno titoli vari paesi e concentra momentaneamente gli acquisti su uno o più altri Stati. Sulla base di questo principio, nei mesi scorsi aveva effettuato acquisti più corposi di titoli italiani e spagnoli, mentre ora ne sta riducendo leggermente gli stock. Complessivamente nel Pepp si contano quasi 288 miliardi di euro di titoli italiani. Nel periodo in esame, tra il 22 agosto il 22 settembre (quindi il mese prima delle elezioni italiane, tenute il 25 settembre) la Bce ha ridotto di 1,243 miliardi la consistenza di bond italiani nel Pepp, a 287,821 miliardi. Ha anche ridotto di 3 miliardi le consistenze di titoli pubblici della Germania (395 mld), di 1 miliardo quelli della Finlandia, di 0,2 miliardi quelli della Spagna, mentre ha alzato di 1,9 miliardi lo stock di titoli della Francia. Attualmente la Bce conta di rinnovare i titoli accumulati con il Pepp fino alla fine di marzo del 2024. Non ha definito come procedere successivamente, su eventuali dismissioni, salvo precisare che saranno graduali e che non interferiranno con la linea monetaria. Invece al momento il dibattito è sulla futura riduzione degli stock di titoli con il precedente programma App, peraltro più consistente (3.255 mld) del Pepp (1.712 mld). Su questo a dicembre la Bce intende decidere i principi chiave con cui muoversi quando riterrà di ridurre i portafogli di bond. In una intervista di oggi, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che avvierà sicuramente questa fase “prima o poi” nel 2023. Intanto quella di oggi è stata una seduta di calmieramento per i titoli di Stato dell’Italia e dell’eurozona. I Btp a 10 anni hanno concluso la sessione con rendimenti in calo al 4,37%, secondo Mts, e uno spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi equivalenti (2,27%) a 210 punti base.