Edilizia Roma, 9 ago. (askanews) – Oggi sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale i nuovi CAM Edilizia revisione 2022. Cosa cambia? Lo abbiamo chiesto a Marco Mari, Presidente Green Building Council Italia. ‘Dopo aver partecipato attivamente e per oltre un anno e mezzo al gruppo di lavoro in seno alla Direzione per l’Economia Circolare (ECi) del Ministero della Transizione ecologica (MiTE) ed aver contribuito in modo pragmatico al gruppo di lavoro interministeriale assieme anche alla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali (DGERIC), ad una prima lettura “a caldo” della nuova Edizione dei CAM Edilizia 2022 pubblicata in gazzetta ufficiale il 6 agosto scorso il documento sembra meglio strutturato e leggibile di quanto alla precedente revisione, non solo persegue la differenziazione tra progettazione (comma 2) e affidamento dei lavori (comma 3) ma prevede anche specifiche nel caso di appalto integrato e relativo affidamento congiunto (comma 4). Inoltre risulta citare un corretto approccio ai criteri progettuali del recente “progetto di fattibilita? tecnico-economica” come evidenziato dal comma 1.3.3 “Applicazione dei CAM”. Proprio quest’ultimo rimando al PFTE (progetto di Fattibilità Tecnico Economica) è tra quelli che rendono il documento più in linea con le recenti volontà del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (MIMS), che al momento sta lavorando alacremente alla seconda revisione delle linee guida per il PFTE, cui stiamo collaborando operativamente e mi pregio di coordinare il sottogruppo “protocolli” in seno al gruppo di lavoro coordinato dal Presidente Andrea Ferrante (CLSPP)’. Oltre a quanto sopra evidenziato, per Mari ‘la prima rilevante differenza con la precedente edizione è evidente nel comma 1.1 “AMBITO DI APPLICAZIONE DEI CAM ED ESCLUSIONI”. Analizzando il testo si comprende che, da un lato si ribadisce la applicabilità “a tutti gli interventi edilizi di lavori disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici”, e al contempo si esplicitata che “I presenti CAM si intendono applicabili in toto agli edifici ricadenti nell’ambito della disciplina recante il codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché a quelli di valore storico-culturale e testimoniale individuati dalla pianificazione urbanistica. Questo aspetto è fortemente innovativo, anzi direi che fa scuola in Europa ed è di fondamentale importanza per più ragioni: L’Italia è un paese con oltre il 30% degli asset immobiliari di edificazione antecedente al 1940; L’Italia Ha una grande reputazione nei processi di restauro; L’Italia è il primo paese in Europa ad introdurre nelle strategie di Green Public Procurement il binomio “Heritage and Sustainability”, seguendo il principio di una corretta strategia di rigenerazione edilizia sostenibile, che per essere tale, non può prescindere dal considerare integrati agli aspetti energetico-ambientali gli aspetti culturali e storico-testimoniali presenti in quantità nei nostri meravigliosi territori; L’Italia è il primo paese al mondo a disporre di un protocollo energetico-ambientale rating system nazionale e specialistico, GBC Historic Building, e di una ampia esperienza di applicazione in tal senso’. ‘Si noti che nel documento viene riconosciuta la peculiarità di ogni intervento, di fatti “si intendono fatti salvi i vincoli e le tutele, i piani, le norme e i regolamenti, qualora più restrittivi” e si fornisce la corretta responsabilità ribadendo la centralità dei processi di progettazione e del necessario discernimento dei progettisti, evidenziando che per gli edifici storico – testimoniali, sono possibili casi di “non applicabilità”, ma non all’interezza del decreto CAM, bensì è prevista la esclusione di “singoli criteri ambientali (minimi o premianti) che non siano compatibili con gli interventi di conservazione” e che tali esclusioni, se necessarie, vadano esplicitate “nella relazione tecnica di progetto, riportando i riferimenti normativi dai quali si deduca la non applicabilità degli stessi” – spiega Mari -. La complessiva applicabilità dei CAM Edilizia viene anche ribadita al comma 1.3.3 che evidenzia “Resta inteso che le stazioni appaltanti hanno l’obiettivo di applicare sempre e nella misura maggiore possibile i CAM in ottemperanza all’art.34 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50.” Priorità alla rigenerazione di aree precedentemente antropizzate: ‘L’approccio esposto in precedenza relativamente agli edifici storici, si integra in modo ragionevole e coerente, se si considera quanto al comm 1.3.1 “Analisi del contesto, e dei fabbisogni”, secondo cui in ogni caso “È opportuno, pertanto, valutare se non sia possibile recuperare edifici esistenti, riutilizzare aree dismesse o localizzare l’opera pubblica in aree già urbanizzate o degradate o impermeabilizzate” e che “Per valutare il recupero o il riuso di edifici storici esistenti è fondamentale procedere con una analisi preliminare dello stato di conservazione e di consistenza dei beni così da avere un primo quadro di riferimento utile alla valutazione delle eventuali macro-attività di recupero e rifunzionalizzazione del bene.”. Il medesimo approccio è evidente anche al comma 2.6.2 “Demolizione selettiva, recupero e riciclo” dove si ribadisce che “è fondamentale effettuare preliminarmente una campagna di analisi conoscitiva dell’edificio e dei materiali costitutivi per determinarne, tipologia, epoca e stato di conservazione.” Si consideri, aggiunge Mari, ‘che queste indicazioni non sono peregrine e basano la loro fondatezza su concrete esperienze, sono difatti in rapido aumento le applicazioni di RESTAURO SOSTENIBILE da parte delle principali stazioni appaltanti e, non è di fatto un caso, se proprio in Italia è stato definito nel 2015 il protocollo energetico-ambientale GBC Historic Building®?, il primo e unico rating system al mondo dedicato al restauro sostenibile e alla tutela degli edifici storici, intesi come manufatti edilizi che costituiscono “testimonianza materiale avente valore di civiltà” (secondo la definizione di “bene culturale” fornita dalla Commissione Franceschini nel 1967). Tale protocollo presenta un approccio rispettoso dei criteri di conservazione e restauro propriamente intesi e dispone di una innovativa area tematica denominata Valenza Storica, finalizzata proprio agli aspetti legati alla valorizzazione dei processi di indagine e conoscenza. In sintesi, si è dato corso ad un approccio innovativo di matrice italiana e basato sulla ampia e concreta cultura del restauro e della sostenibilità energetico-ambientale. Il protocollo GBC Historic Building viene in tale modo recepito dai CAM Edilizia e fornisce uno strumento di supporto al mercato. Di fatto, come di seguito specificato, i protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali rappresentano sia una linea guida specifica per il progettista, sia uno strumento di misura e rendicontazione che, nel caso di edilizia storico-testimoniale, diviene utile per l’intervento sul costruito pre-industriale e al contempo garantisce dimostrazione della conformità ai criteri minimi e premianti dei CAM Edilizia 2022. Altro tema l’allineamento ai processi di rendicontazione energetico-ambientale e relativi strumenti di certificazione dell’edilizia sostenibile: ‘Una sostanziale conferma della precedente struttura è costituita dal rinnovato chiarimento delle responsabilità, di cui al comma 1.3.4 “Verifica dei criteri ambientali e mezzi di prova”, secondo il quale, i criteri di verifica “semplificano” le indicazioni e chiariscono il ruolo della stazione appaltante che ha la responsabilità di verificare “il rispetto degli impegni assunti dall’appaltatore in sede di presentazione dell’offerta, afferenti all’esecuzione contrattuale, collegando l’inadempimento a sanzioni ovvero, se del caso, alla previsione di risoluzione del contratto, secondo quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici. Come già si evince dalle precedenti osservazioni, non meno importante risulta l’allineamento dei CAM Edilizia 2022 ai processi di rendicontazione energetico-ambientale e ai relativi protocolli rating system. Di fatto, sempre al comma 1.3.4 si chiarisce in modo perentorio che, con riferimento alla Relazione CAM “Qualora il progetto sia sottoposto ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell’edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetico- ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale, la conformità al presente criterio può essere dimostrata se nella certificazione risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate dal singolo criterio. In tali casi quindi, il progettista può allegare, alla Relazione CAM, la documentazione prevista dallo specifico protocollo di certificazione di edilizia sostenibile perseguita, integrando quanto necessario per dimostrare la completa conformità allo specifico criterio. Nel medesimo comma vengono in fine forniti espliciti esempi di protocolli energetico-ambientali. Maggiore importanza in tal senso viene data alla esperienza maturata, e dunque alle referenze disponibili, fornite dai partecipanti alle gare di appalto in merito ai protocolli energetico-ambientali rating system, nel merito al comma 2.1.1 – b) “Capacità tecnica e professionale”, si fa riferimento, come dimostrazione delle capacità, ai “progetti sottoposti a certificazione sulla base di protocolli di sostenibilità energetico- ambientale degli edifici di cui al paragrafo Verifica dei criteri ambientali e mezzi di prova “1.3.4-Verifica dei criteri ambientali e mezzi di prova” nonchè ai “progetti sottoposti a Commissioning (ad esempio secondo la Guida AiCARR “Processo del Commissioning”) per consentire di ottimizzare l’intero percorso progettuale.” Essendo peraltro il processo di commissioning obbligatorio e parte integrante dei principali e più utilizzati protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali. Ancora, novità per materiali, prodotti e infrastrutture verdi: ‘Viene confermata l’attenzione sui materiali e prodotti a basso impatto ambientale e a quelli che garantiscano maggiore salubrità indicando anche varie tipologie di certificazione delle caratteristiche ambientali e quando possibile degli approcci basati su LCA e relativi label come l’Environmental Product Declaration (EPD), sia per quanto attiene ai materiali durevoli che per quanto ai materiali rapidamente rinnovabili. Una particolare attenzione viene posta ai materiali rinnovabili a basse emissioni come il legno, i bio materiali e i materiali provenienti da economia circolare. Sempre all’articolo 1.2 si fa riferimento esplicito al Green Deal europeo e alla Renovation Wave EU, citando alla fine di pagina 31 “la promozione di infrastrutture verdi”. Un passaggio importante sul tema Competenze: ‘Come evidenziato al comma 2.7.1 “Competenza tecnica dei progettisti” non ci sono particolari differenze con la precedente edizione, viene difatti ribadita la necessaria inclusione nel gruppo di lavoro di “un progettista esperto sugli aspetti ambientali ed energetici degli edifici, certificato da un organismo di valutazione della conformità accreditato secondo la norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024”. Altre novità: ‘Una novità è costituita dal frequente rimando agli approcci LCA (Life-cycle assessment, analisi del ciclo di vita) e agli aspetti ESG (ambiente, sociale, governance). Per quanto attiene l’LCA nelle politiche per la sostenibilità, come evidenziato al comma 1.2 “APPROCCIO DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI” i CAM mettono correttamente in relazione l’approccio sistemico all’edificio, gli strumenti di LCA con quelli di rendicontazione energetico-ambientale, come si evince a pag. 30, dove si cita “La stazione appaltante dovrebbe quindi considerare la progettazione e l’uso dei materiali secondo un approccio LCA (Life Cycle Assessment-analisi del ciclo di vita) e considerare il “sistema edificio” nel suo insieme di aspetti prestazionali coerentemente al processo di rendicontazione ambientale anche operato mediante protocolli energetico ambientali (rating system) nazionali ed internazionali.” Non di minor conto e innovazione è il riferimento agli ESG “[ ] aspetti non finanziari o ESG (ambiente, sociale, governance, sicurezza, e “business ethics”)” che sempre nel medesimo articolo 1.2 a pag 32 devono essere “valutati secondo metriche orientate alla stima dei rischi di impatti avversi futuri e comunicati in accordo a standard europei di rapporti di sostenibilità.”. Tale riferimento rende i cam edilizia 2022 particolarmente allineati al recente Regolamento UE 2020/852 che ha introdotto nel sistema normativo europeo la Tassonomia delle attività economiche eco-compatibili. Si noti a tal riguardo che, per quanto attiene i patrimoni immobiliari la principale metrica di valutazione dei criteri ESG, il principale set di indicatori degli investimenti immobiliari sostenibili a livello europeo e internazionale è il sistema denominato Global Real Estate Sustainability Benchmark (GRESB). GRESB è il sistema maggiormente accreditato a livello europeo e internazionale per il benchmarking e il reporting ESG (ambientale, sociale e di governance) di società immobiliari quotate, fondi di proprietà privata, sviluppatori, investitori e stakeholders del settore immobiliare; GRESB ha riconosciuto a GBC Condomini, al pari di GBC Home, GBC Quartieri e GBC Historic Building e dei protocolli LEED una valutazione “Full points”, ovvero lo ha inserito nelle proprie liste come protocollo totalmente idoneo alla valutazione ESG, fornendogli così la massima confidenza e premialità. e che tale sistema riconosce alcuni protocolli energetico-ambientali come “full score”.
Pubblicati in gazzetta ufficiale i nuovi CAM Edilizia revisione 2022
L'analisi di Marco Mari, presidente di Green Building Council Italia