Re-Cig: così i mozziconi di sigarette da rifiuti diventano risorsa

Ne parla Marco Fimognari, founder della startup trentina

OTT 19, 2020 -

Roma, 19 ott. (askanews) – Fumare fa male anche all’ambiente. I filtri delle sigarette non sono biodegradabili, diventano microplastiche e rimangono nel mare dove rilasciano sostanze nocive creando danni importanti all’ecosistema marino. Dall’indagine Beach Litter 2020 di Legambiente presentata a luglio sono emersi dati allarmanti: sui 189mila mq di spiagge monitorate sono stati censiti 28.137 rifiuti di vario tipo, in media 654 ogni 100 metri. Nella top ten delle tipologie di oggetti rinvenuti, i mozziconi di sigarette e i pezzi di plastica si collocano al primo posto con una percentuale in entrambi i casi del 14%. In totale sono stati censiti 3.885 mozziconi, in media 90 ogni 100 metri lineari. E nel mondo si calcola che ogni anno vengano abbandonati circa 4,5 trilioni di mozziconi.

Perché non provare a trasformare i mozziconi da problema ambientale a risorsa, studiando il modo per trattarli e recuperarli? Ottenere cioè da un prodotto di scarto altamente inquinante un materiale utilizzabile? È questa l’idea che ha portato Nicola Bonetti e Marco Fimognari, entrambi trentenni, a fondare la startup Re-Cig.

“L’idea ci è venuta nel 2015 – racconta ad askanews Marco Fimognari – guardando un posacenere strabordante di mozziconi (ahimè sono un fumatore…). Perché non recuperare questo rifiuto come si fa per esempio con il vetro, le lattine, la carta? Dal 2016 ci siamo impegnati, grazie ad una stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, nel perfezionamento di un processo che potesse dare nuova vita ai mozziconi. Abbiamo così affrontato la parte di processo per la trasformazione e quella di analisi chimica del prodotto, per poter garantire che il materiale risultante non contenesse sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente. I risultati positivi di questo lungo percorso, hanno così portato l’anno scorso al deposito di un brevetto internazionale PCT. Grazie ad alcuni concorsi nell’ambito di Startup innovative – prosegue il founder – siamo stati incubati presso Progetto Manifattura di Rovereto. Quindi nel 2019 è nata ufficialmente Re-Cig”.

La startup si occupa di tutta la filiera: dalla realizzazione dei contenitori per la raccolta dei mozziconi alla loro purificazione fino alla trasformazione in materiale plastico riutilizzabile. “Nei primi mesi di quest’anno – prosegue Fimognari – abbiamo potuto inaugurare il nostro stabilimento produttivo, dove vengono creati i nostri Smokers Point (posacenere rispondenti alle normative vigenti) e dove stiamo allestendo la zona dedicata al processo di recupero secondo quanto previsto dal nostro brevetto”.

Un avvio che ha praticamente coinciso con il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19. “L’emergenza sanitaria ci ha colpiti nella fase di partenza, rallentando tutto l’iter burocratico per l’ottenimento dei permessi necessari a svolgere questo tipo di attività. Se da una parte abbiamo subito un forte rallentamento nella parte burocratica, abbiamo però avuto la possibilità – spiega Marco Fimognari – di organizzarci al meglio per ripartire con un piano operativo ben strutturato e un calendario molto serrato. Certo, essendo una startup ed avendo assunto il personale a marzo del 2020, non abbiamo potuto accedere a nessun ammortizzatore… ma fare impresa vuol dire anche questo!”.

Dunque la fase operativa è iniziata solo a settembre. “Abbiamo già effettuato le prime installazioni in alcune città del Trentino e grazie all’iniziativa ‘Spegni Sostenibile’, in collaborazione con Cushman & Wakefield e Publievent, società che gestisce oltre 50 centri commerciali e retail park in tutta Italia, ci stiamo espandendo a livello nazionale, da Padova, Verona, Brescia, Milano, Torino, Genova fino a Roma, Ancona, Cosenza e anche in Sicilia!”. Proprio qualche giorno fa il Centro Commerciale CinecittàDue di Roma ha annunciato di aver aderito alla campagna “Spegni Sostenibile” collocando agli ingressi le colonnine per la raccolta dei mozziconi con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, sensibilizzare il pubblico sul tema e promuovere un consumo responsabile, per la salvaguardia dell’ambiente e il decoro degli spazi comuni.

“Nelle prime settimane di operatività effettiva, – sottolinea il founder di Re-Cig – abbiamo installato in varie città oltre 150 Smokers Point e puntiamo ad arrivare a 400 entro fine anno. Nel corso del 2021 il nostro obiettivo è quello di essere presenti capillarmente sul territorio italiano, sperando di suscitare interesse anche nelle amministrazioni pubbliche oltre che nelle iniziative private”.

Una volta raccolti i mozziconi cosa succede? “Il processo di trattamento, cercando di semplificarne i passaggi, consiste in 4 fasi – spiega il founder -: separazione delle parti di acetato di cellulosa, tabacco, cenere e carta; trattamento di lavaggio nel quale vengono eliminate le sostanze nocive (le acque raccolte vengono poi inviate a un impianto di depurazione); essiccamento; lavorazione del materiale mediante un processo termico. Il materiale ottenuto è poi utilizzabile nella maggior parte dei processi di lavorazione plastica esistenti sul mercato, dalla stampa a iniezione fino alle stampanti 3D”.

“L’obiettivo nel medio periodo è quello di far conoscere la nostra iniziativa, aiutare a creare nelle persone informazione e consapevolezza di un problema molto vasto. Questo sì sarebbe un bel risultato! Chi aderisce al nostro progetto lo fa perché crede che sia possibile fare qualcosa di più per il nostro ambiente. Solo in Italia vengono prodotte oltre 13.000 tonnellate di mozziconi di sigaretta, che possono generare danni veramente importanti all’ambiente che ci circonda. Una frase che ci ha colpito quando abbiamo iniziato questa avventura e che ci portiamo dietro ancora oggi è ‘non siamo i proprietari del mondo, ma ne siamo i custodi’. Speriamo – conclude Fimognari – che questo concetto possa spingere le persone ad essere più responsabili delle proprie azioni e che nascano progetti simili al nostro anche in altri ambiti”.