Toninelli ordina un’ispezione sull’A22: tornerà pubblica (ma lo è già all’85%)

L'Autobrennero: enti pubblici hanno l'84,7% della concessionaria

FEB 3, 2019 -

Milano, 3 feb. (askanews) – “Vogliamo vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22 autostrada del Brennero. E’ già in corso un’ispezione per verificare che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza degli utenti, come prevede la convenzione”. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli dopo i disagi dei giorni scorsi che si sono verificati sull’autostrada del Brennero a causa del maltempo.

“Per la gestione dell’A22 la concessione è scaduta da anni e siamo a un passo da rinnovarla con una gestione totalmente pubblica e più conveniente per i territori e per chi viaggia – ha proseguito Toninelli in una nota – Nonostante ciò l’attuale concessionario, la cui gestione non si può dire sia stata soddisfacente in questi giorni, e che in questi anni di proroga ha continuato a godere di ricchi profitti, ha fatto ricorso contro la rivoluzione che stiamo mettendo in atto. Una scelta incomprensibile, a meno che la si legga alla luce del tentativo di continuare a guadagnare con gli enormi dividendi di una concessione che non vorrebbero finisse mai”.”Ma noi non ci fermeremo – ha concluso il ministro – siamo convinti della rivoluzione nella gestione delle autostrade che stiamo portando avanti. Una rivoluzione che garantirà pedaggi più bassi ed equi, servizi migliori e utili reinvestiti sul territorio”.

In realtà, però, l’Autostrada del Brennero, la società concessionaria del tratto autostradale A22 dal confine di Stato (Brennero) al collegamento con l’Autosole nei pressi di Modena, è partecipata per l’84,7% proprio da enti pubblici. Di questi i principali sono: la regione Autonoma Trentino Alto Adige con il 32,2%, la Provincia Autonoma di Bolzano con il 7,6%, la Provincia Autonoma di Trento con il 7,3% e la Provincia e il Comune di Verona con il 5,5% ciascuno. Il restante 14,1% circa è in mano a quattro soci privati: il principale è Infrastrutture Cis del gruppo Cis, holding finanziaria di partecipazioni del Nord Est, con il 7,8%. Seguono Serenissima Partecipazioni (4,2%), Banco Popolare (1,99%) e la romana Condotte d’Acqua con solo uno 0,1%.

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