Roma, 30 mar. (askanews) – Il numero uno del principale fornitore di chip del mondo, Taiwan Semiconducton Manifacturing Corp. (TMSC) ha affermato oggi che la corsa di diversi paesi a costituire una propria produzione non contribuirà ad alleviare la crisi globale dei chip.
“E’ economicamente irrealistico per tutti i paesi costruire una propria capacità addizionale di produzione di chip”, ha spiegato Mark Liu, presidente di TSMC, in una conferenza, secondo quanto riferisce Nikkei Asia.
“Ha senso ha proseguito – che tutte le principali economie sperino di portare i chip per le infrastrutture e la difesa a casa, ma riportare l’intera catena di forniture e tentare di diventare autosufficienti è del tutto inefficiente…Alla fine questa capacità addizionale non poterà profitto”, ha affermato ancora Liu.
Secondo il capo di TSMC la carenza di chip e altri componenti, che si sta pesantemente facendo sentire nel settore automotive e in altre industrie, è più collegata agli squilibri e alle incertenzza nella catena di fornitura, che alla capacità produttiva.
Le dichiarazioni di Liu vengono in un momento in cui Usa ed Europa stanno offrendo incentivi a chi riporta nei loro territori la produzione di chip, che oggi è in grandissima parte in Asia.
Anche la Cina ha una strategia aggressiva nel costruire una propria industria dei chip e abbassare la dipendenza dalle forniture estere.