Rebecca Moccia vince il premio ArteVisione 2022 di Careof

Con il progetto "Ministries of Loneliness"

DIC 20, 2022 -

Milano, 20 dic. (askanews) – Rebecca Moccia con ‘Ministries of Loneliness” è la vincitrice di ArteVisione 2022, il progetto annuale di Careof avviato nel 2011 per supportare, produrre e promuovere le ricerche più innovative nel campo dell’immagine in movimento, attraverso una call aperta ad artiste e artisti under 40 italiani o residenti in Italia, la partecipazione a un workshop con esperti del settore e la produzione di un’opera video. Sviluppata in diversi contesti culturali internazionali come Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Italia, l’opera “Ministries of Loneliness” di Rebecca Moccia, figura di artista interessante, poliedrica e consapevole, è un progetto di ricerca che indaga la solitudine e la sua politicizzazione nella società neoliberista a partire dall’esperienza dell’isolamento e della dissoluzione della quotidianità avvenute con la pandemia di COVID-19. Punto di partenza pratico e simbolico dell’intero progetto è il Ministero della solitudine, dicastero istituito in Gran Bretagna nel 2018 per far fronte ai problemi sociali e sanitari legati alla solitudine, poi replicato in Canada e Giappone nel 2021. La giuria di ArteVisione 2022 composta da Yuri Ancarani, artista, Iolanda Ratti, conservatrice Museo del ‘900 di Milano, ed Eva Sangiorgi, direttrice Artistica Viennale, ha premiato il progetto ‘Ministries of Loneliness’ di Rebecca Moccia per “la capacità di affrontare un tema universale che mette in discussione la struttura della nostra società e dei suoi valori. Cuore del progetto è la solitudine, che viene esaminata in differenti geografie, mettendole in dialogo per evidenziare quanto questa problematica sia comune e condivisa. L’artista intende utilizzare il registro documentario, sovrapponendo differenti piani narrativi non solo con il montaggio o la mise en scène, ma anche con il commento diretto di note grafiche che rendono frontale la riflessione critica. La giuria sottolinea la coerenza della ricerca filmica con il lavoro pregresso dell’artista sia sul piano formale sia contenutistico”. – –