Roma, 13 dic. (askanews) – Esce per la prima volta in lingua italiana Toussaint Louverture, il saggio storico (uscito in versione originale nel 1981) del poeta e drammaturgo martinicano Aime Césaire, fondatore – insieme a Senghor e Damas – del movimento della négritude. Il libro pubblicato dalle edizioni Alegre è dedicato a un personaggio fondamentale per la storia dell’emancipazione dalla schiavitù che ha ispirato anche il logo della rivista della sinistra radicale statunitense Jacobin: l’ex schiavo a capo della rivolta di coloro che sono passati alla storia come i giacobini neri. Il testo – nell’edizione italiana curato da Giuseppe Sofo e tradotto da Michela Nessi – analizza l’indipendenza dalla Francia di Haiti, all’epoca Saint-Domingue, la prima colonia a essere sottomessa e la prima a liberarsi dal giogo delle potenze europee. Césaire racconta la presa di coscienza degli schiavi: la libertà non gli sarebbe stata regalata, avrebbero dovuto conquistarla. Appare così la contraddizione della Rivoluzione francese che realizzava democrazia e diritti nella madrepatria fermandosi però al confine – non solo geografico – della linea del colore. La storia di Toussaint Louverture, coi successi e le contraddizioni, il rapporto col potere e le masse, incarna i dilemmi di ogni rivoluzionario. E il moto che portò Saint-Domingue a essere Haiti mostra l’intersezione tra sfruttamento e oppressioni in cui inserire il grimaldello per scassinare il presente e far nascere una nuova società .
La storia del giacobino nero, raccontata da Aime Césaire
Toussaint Louverture, il libro edito da Alegre