Pirelli HangarBicocca e Fondazione Prada premiati a New York

I due musei milanesi vincitori ai Global Fine Art Awards 2018

MAR 13, 2019 -

Milano, 13 mar. (askanews) – Due candidature e due vittorie. Milano festeggia le sue due più importanti istituzioni private di arte contemporanea, Pirelli HangarBicocca e Fondazione Prada, entrambe risultate vincitrici ai Global Fine Art Awards di New York per una mostra realizzata nel 2018: quella sugli “Ambienti” di Lucio Fontana come esposizione individuale per HangarBicocca, quella sull’arte e la società in Italia negli anni del fascismo per Prada, premiata nella sezione delle mostre collettive.

Due riconoscimenti che, come già accade da qualche anno, mettono ancor più in risalto il ruolo di guida anche a livello artistico del capoluogo lombardo a livello internazionale, a maggior ragione per la fortissima attività dei soggetti privati, in costante relazione – certo non acritica, ma in fondo quasi sempre reciprocamente proficua – con il settore pubblico. Che si manifesta anche attraverso la vivacità delle altre fondazioni e delle gallerie, così come in progetti di vastissimo respiro come la XXII Triennale internazionale inaugurata a inizio marzo.

Gli “Ambienti” di Lucio Fontana, riallestiti in Pirelli HangarBicocca a Milano, hanno vinto il Global Fine Art Award come migliore mostra del 2018 nella categoria “Solo Artist” per quanto riguarda artisti del periodo moderno. A New York il premio è stato ritirato dal direttore artistico Vicente Todolì.

“Quella sugli Ambienti di Fontana – ha detto ad askanews Vicente Todolì, direttore artistico di Pirelli HangarBicocca – è stata una mostra di ricerca, perché uno dei nostri impegni è fare conoscere aspetti e opere di grandi artisti che sono meno noti, ma che sono così importanti come quelli conosciuti, o anche di più. E’ stato un caso che non ci aspettavamo, con tantissimo pubblico”.

“Ambienti/Environments” ha proposto nello spazio postindustriale di Pirelli per la prima volta nove Ambienti spaziali e due interventi ambientali dell’artista argentino noto soprattutto per le tele tagliate, realizzati tra il 1949 e il 1968 per gallerie e musei italiani e internazionali. Un’esposizione di grande forza e impatto, anche e soprattutto alla luce delle tendenze artistiche venute dopo Fontana e che da questo ambito della sua ricerca hanno tratto una forma mentale che viene prima ancora delle opere.

“Era una sfida – ha aggiunto Todolì – anche perché non era una di quelle mostre nelle quali potevi giocare molto con lo spazio, perché erano stanze chiuse. Era un po’ l’eccezione che conferma la regola e il punto era come fare che questa mostra convivesse bene con lo spazio. Non era facile, ma alla fine la mostra è stata come un premio. Cui si aggiunge ora questo secondo premio, che non ci aspettavamo, e che è per Pirelli che sostiene HangarBicocca, ma anche per la nostra squadra, è un riconoscimento per il suo fantastico lavoro”.

Per quanto riguarda invece Fondazione Prada, il riconoscimento dei GFAA è andato alla mostra “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943”, progetto espositivo complesso che è stato concepito e curato da Germano Celant. Una ricostruzione documentata della vita culturale italiana negli anni bui della dittatura.

“E’ una mostra – ha spiegato il professore ad askanews – che ha coinciso con i nostri tempi, nel senso che è stata una rilettura di un periodo storico nel quale c’erano molte contraddizioni tra una situazione oppressiva dal punto di vista politico e una situazione sperimentale e culturale degli artisti”.

Complessa sia come progetto sia per le tematiche affrontate, la mostra in Fondazione Prada ha saputo però trovare un suo sguardo e una sua risonanza nel presente.

“Penso che questa lettura in parallelo con l’oggi – ha aggiunto il curatore – abbia permesso, da un punto di vista americano di poter premiare questa manifestazione. La cultura americana ha la tendenza di leggere sempre la contemporaneità, ma è anche interessata alla storia, quindi fondamentalmente una lettura contemporanea sul passato è un contributo internazionale. Quando si progetta una mostra di qualsiasi tipo, sia moderna sia contemporanea, cerchiamo di confrontarci con il mondo. Non con la città, né con la nazione né con l’Europa, ma con il mondo e quindi cerchiamo di dare un contributo che sia veramente globale”.

Il respiro globale e l’apertura mentale sembrano essere oggi tanto le chiavi del successo dei due musei (ma la parola non è esattamente corretta, lo sappiamo) milanesi quanto anche i principi che sostengono la città, nonostante le difficoltà così chiaramente tesa verso un’idea di miglioramento che passa anche attraverso la sua vita culturale.

I Global Fine Art Awards sono il primo programma al mondo creato per mappare le mostre di arte, cultura e design meglio curate a livello globale in musei, gallerie, fiere, biennali e installazioni pubbliche. Pirelli HangarBicocca e Fondazione Prada hanno battuto, nelle rispettive categorie, istituzioni come la Tate Modern, la National Gallery e il British Museum di Londra, il Whitney Museum e il Guggenheim di New York, il Museo Reina Sofia di Madrid, il San Francisco MoMa, il Museum of Fine Arts di Boston e il Guggenheim di Bilbao.