Roma, 13 mar. (askanews) â Il patrimonio paesaggistico italiano â quel mix unico di cultura e natura â genera nel complesso un valore economico superiore ai 107 miliardi di euro lâanno, circa il 6% del Pil. Ma la gestione del paesaggio è un âprogettoâ di controllo e indirizzo della sua continua evoluzione che riguarda molteplici aspetti: dallâemergenza climatica alle opportunitĂ economiche e occupazionali connesse, alla qualitĂ della vita. I soli paesaggi rurali ricoprono il 33% del territorio italiano â se adeguatamente gestiti possono avere un ruolo chiave nella tutela della salute alimentare, della biodiversitĂ , nel garantire servizi ecosistemici (aria e acqua pulite, suolo fertile), nella difesa del territorio dal dissesto idrogeologico e nel trasferimento di saperi culturali e sociali. Ma è nelle cittĂ â circa il 3% della superficie terrestre â che si concentra il 50% della popolazione mondiale, si emettono il 70% delle emissioni climalteranti. Qui gli effetti delle emergenze climatiche e sociali si percepiscono con maggior evidenza: dalle ricadute sulla salute determinate dalle isole di calore e dallâinquinamento dellâaria, fino agli eventi eccezionali, quali i disastri di natura idrogeologica, che hanno gravi ricadute dirette sui cittadini e provocano problemi sociali, intergenerazionali e interculturali. Ă quindi nei i paesaggi che abitiamo quotidianamente che deve avvenire la gestione del cambiamento, con criteri di adattamento ai cambiamenti climatici in corso, attraverso progetti sapienti di architettura del paesaggio. Dellâevoluzione dei paesaggi si parlerĂ nella maratona internazionale di eventi raccolti sotto il titolo âLost Landscapesâ: il convegno internazionale organizzato da Aiapp in occasione dellâAssemblea generale di IFLA Europe, rispettivamente lâAssociazione Italiana degli Architetti del Paesaggio e quella continentale. La quattro giorni si svolgerĂ dal 12 al 15 ottobre a Napoli, ma i preparativi per fare arrivare delegati da 27 Paesi europei sono giĂ in corso. âVogliamo ricordare proprio in occasione della Giornata che si celebra nel nostro Paese il 14 marzo che i paesaggi sono il risultato delle trasformazioni delle nostre azioni (produttive, sociali, ecc) sui territori e sullâ ecosistemaâ, afferma Maria Cristina Tullio, presidente di Aiapp. âViviamo inoltre in unâepoca di transizione, un momento durante il quale maturano nuove concezioni e produzioni alla ricerca di nuove condizioni di coesistenza. Ă quindi necessario operare con competenza per ristabilire i termini di queste nuove condizioni. Ma troppo spesso lâattivitĂ umana ha trasformato e trasforma sensibilmente e velocemente i luoghi, consuma suolo, natura ed energia con grande facilitĂ e indifferenza e, quotidianamente, produce rifiuti, inquina aria, acqua e suolo. Dobbiamo, dunque, perseguire un nuovo equilibrio sostenibile: dobbiamo integrare gli interventi che consumano con quelli che purificano, filtrano, compensano e producono, creando un sistema di scambio e arricchimento e recupero reciproci. Dobbiamo integrare le nuove soluzioni tecnologiche con processi naturali, accrescendo le capacitĂ performative della natura. Nostro compito è far âstare beneâ le persone nei luoghi in cui abitano, migliorando il micro-clima, la qualitĂ dellâaria, migliorando nel contempo la qualitĂ della vita di tutti i viventi e il paesaggio che circonda i luoghi che abitiamo. Non si può parlare di salvaguardia del paesaggio, dunque, senza un competente progetto che mira a ristabilire o conservare gli equilibri fra natura e azioni umaneâ. Obiettivo della quattro-giorni di âLost Landscapesâ â alla quale parteciperanno 34 delegati in rappresentanza degli architetti del paesaggio da tutti i Paesi europei â è lâattivazione di un confronto sulle linee di ricerca e sulle pratiche dellâarchitettura riferite ai paesaggi dellâabitare; ai paesaggi produttivi e ai paesaggi dellâattraversamento. âI paesaggi cambiano per soddisfare le nuove esigenze di sviluppo. Un processo nel quale se si perde qualcosa si può al contempo ottenere qualcosâaltroâ, spiega il coordinatore del comitato scientifico organizzatore, Gianni Celestini. âMa talvolta la loro trasformazione avviene in maniera impropria, provocando cesure e strappi che determinano la perdita di riconoscibilitĂ . Per evitare questo e far sĂŹ che la mutazione abbia senso, occorre un progetto di paesaggio in grado di interpretare le condizioni dellâhabitat contemporaneo e che sia decisivo nella ricostruzione del significato e del valore delle nostre relazioni con la Terraâ, aggiunge. âLâArchitettura del Paesaggio deve diventare il soggetto che cambia il gioco, fondamentale non solo per consolidare, ricostruire, conformare praticamente i sistemi ecologici della Terra, ma per contribuire in modo decisivo alla trasformazione del modo di abitare, produrre e attraversare i nostri paesaggi. Il suo compito è di porsi come un negoziatore tra natura e cultura, tra innovazione tecnologica, ecologica e âimmaginazione poeticaâ per svolgere un ruolo decisivo nella ricostruzione del significato e del valore delle nostre relazioni con la Terraâ, conclude Celestini.
Paesaggio italiano vale 6% Pil: a Napoli convegno âLost Landscapesâ
Un patrimonio in continua evoluzione, dobbiamo prendercene cura
