Milano, 22 dic. (askanews) – Ancora un anno di crescita per l’Alta Langa Docg, lo storico spumante brut del Piemonte, che chiude il 2022 con un +40% sulle vendite rispetto all’anno scorso. La produzione attesa dall’ultima vendemmia è di tre milioni di bottiglie (per il 90% destinate al mercato interno): un risultato sostanzialmente in linea con quello del 2021, nel quale il leggero calo dovuto alle particolari condizioni climatiche dell’annata è stato mitigato dall’entrata in produzione di nuovi impianti. Lo ha riferito in una nota il Consorzio Alta Langa, nel quale hanno fatto recentemente ingresso 18 nuovi soci portando così il numero complessivo di membri a 134, tra case produttrici e viticoltori. Nel 2023 ci sarà una riapertura del bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa Docg nel triennio 2023-2025. “Abbiamo fatto tanta strada in questi ultimi anni: solo dieci anni fa i produttori erano 12, adesso siamo 55, anno dopo anno siamo cresciuti in termini di vendita con percentuali a doppia cifra” ha dichiarato la presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta, sottolineando che “l’apertura sostanziale delle superfici ci proietta, entro 10 anni, in una dimensione doppia rispetto all’attuale: abbiamo davanti un grande futuro e la possibilità di una crescita importante che affronteremo tutti insieme, coesi, mantenendo la vocazione di qualità che questo vino ha nel suo Dna”. Dal punto di vista della promozione, un grande riscontro è stato ottenuto dalla quarta edizione de “La Prima dell’Alta Langa”: l’annuale evento di degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio, che si è tenuto la scorsa primavera nella sede torinese di Italdesign. Alla manifestazione avevano partecipato circa 1.200 operatori da tutta Italia e dall’estero. Proprio Italdesign ha realizzato il calice “Terra”, che il Consorzio usa negli eventi ufficiali e che è stato protagonista delle degustazioni di Alta Langa Docg all’interno dei Cooking Show della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Nei prossimi mesi il Consorzio ha annunciato l’intenzione di dare vita ad un progetto legato a un cofanetto di libri dal titolo “Alta Langa – Civiltà della Tavola e Genius Loci”, curato da Luciano Bertello, che racchiude l’essenza di 14 tra ristoranti, osterie e trattorie dell’Alta Langa e, con essa, il racconto dei paesaggi, delle persone, delle storie e dei sapori di queste terre. Il Consorzio ha promosso la realizzazione di questa pubblicazione “con la precisa intenzione di sostenere il lavoro di osti e ristoratori che, sulle colline alte di Langa, rappresentano un presidio di tradizioni autentiche”. Infine, il Consorzio insieme con il Centro nazionale studi tartufo, sta proseguendo il progetto pilota di sensibilizzazione dei soci viticoltori per dedicare una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo bianco: 150 piante sono state messe a dimora tra i vigneti dell’Alta Langa, più altre 30 dedicate al tartufo nero. Prodotto su 377 ettari di vigneto Pinot nero e Chardonnay, sulle colline tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria, l’Alta Langa è il primo metodo classico prodotto in Italia, e ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011. Il Consorzio, nato nel 2001, vede associate 55 case spumantiere.
Vino, Alta Langa Docg cresce ancora: nel 2022 +40% vendite sul 2021
Ingresso di 18 nuovi soci porta il Consorzio a 134 membri