Roma, 19 dic. (askanews) – di Davide Banzato Nell’intervista di Papa Francesco su CANALE5 domenica sera il Santo Padre torna a chiedere un Natale di sobrietà, che non rinunci a vivere la festa, ma con un cuore che non si volti dall’altra parte dinnanzi alla realtà drammatica della povertà, della crisi economica, delle conseguenze della Guerra in Ucraina, delle tante guerre dimenticate nel Mondo, le orribili ed insopportabili notizie ed immagini di violenza verso donne e bambini in lager in Libia o in Iran, della drammatica situazione per tanti. Un Natale che sia autentico, per credenti e non, dove il Mistero che si celebra o il fatto storico che si ricorda, è di un Dio che si è fatto uomo o di un uomo unico nella storia, che ha vissuto nella povertà, per il quale “non c’era posto” e nasce in un ambiente angusto, in condizioni estreme e difficili, nella precarietà che tanti vivono e che ci interpellano in prima persona. Un Natale dunque che non sia di “indifferenza”, che non continui ad alimentare la “cultura dell’indifferenza” e dello “scarto”. Se prendiamo solo alcuni dati prendiamo coscienza di cosa stiamo vivendo anche solo qui in Italia. Le famiglie non arrivano a fine mese. Gli imprenditori rischiano di fallire per la speculazione sui prezzi e l’aumento dei prezzi per le materie prime, senza dimenticare la crisi energetica. Il numero dei senzatetto e delle violenze, degli abbandonati in strada, terrorizzati dai clan, è in aumento. E siamo in pieno inverno. Al 2021, secondo l’Istat, sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5 per cento del totale da 7,7 per cento nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4 per cento come l’anno precedente). Tante realtà associative, parte essenziale del nostro welfare, sono in prima linea. Le equipe di strada “Micors” dell’Associazione internazionale “Nuovi Orizzonti” fondata da Chiara Amirante, hanno intensificato la presenza nelle stazioni di tutte le città italiane, dal Nord al Sud, passando tempo di ascolto per un grido sordo di anziani, uomini e donne, a volte anche bambini, abbandonati in gelidi marciapiedi, ancora più glaciali a causa della crisi che colpisce tutti noi, ma soprattutto dell’indifferenza che trova ristoro in festeggiamenti che distolgono il nostro sguardo dalla realtà mettendo a tacere la nostra coscienza. Il Papa torna a farci riflettere. Davanti al giornalista vaticanista Fabio Marchese Ragona, guardando dritto in camera, per scuotere il cuore di ciascuno di noi ci ripete sì di festeggiare, ma con sobrietà e se possibile con gesti concreti verso chi è più in difficoltà. In questo tempo così difficile tante persone sono sole, nella solitudine e in strada. Le equipe Micors di Nuovi Orizzonti, come nella foto, in Italia e nel Mondo a servizio agli ultimi accolgono la solitudine di molti, ascoltano il loro grido e portano una amorevole presenza a chi vive in strada rompendo il muro gelido nell’indifferenza globalizzata.
Nuovo appello del Papa per un Natale sobrio ma anche concreto
Riflessione di Don Davide Banzato di Nuovi Orizzonti