Milano, 16 dic. (askanews) – Il Grana Padano rappresenta la filiera del formaggio DOP più consumato nel mondo con oltre 5,2 milioni di forme lavorate e un export pari al 45% della produzione. Si può partire da qui per raccontare l’Assembnlea Generale del Consorzio Tutela Grana Padano, che si è tenuta nel Centro Fiere di Montichiari (BS). Il presidente Renato Zaghini ha ricordato le questioni aperte che stanno a cuore ai produttori di latte e in particolare di Grana Padano, a partire dalla riforma delle indicazioni geografiche tipiche in corso nell’Unione Europea. “Le produzioni DOP hanno una rilevanza che va oltre il pur importante Made in Italy – ha sottolineato Zaghini -. Ogni materia prima viene dal territorio di produzione e quindi è un tutt’uno con il prodotto, offrendo garanzie assolute che un bene più semplicemente prodotto in Italia non offre”. Connessa strettamente a questo impegno è la necessità di accentuare le azioni e i provvedimenti contro chi usurpa ed evoca i prodotti DOP, anche favorendo accordi bilaterali tra l’UE e altri Paesi, sul modello di quelli stretti con Canada, Cina e Giappone. Ci sono questioni da risolvere anche a livello nazionale. “Nei nostri progetti non è lontano il giorno in cui esporteremo più Grana Padano DOP di quanto ne sarà consumato in Italia – ha affermato il presidente del Consorzio – Una data tanto più vicina quanto più potremo essere competitivi. Non dipende infatti solo da noi, ma anche dalla semplificazione delle procedure burocratiche, che crediamo si possa ottenere se le nostre rappresentanze saranno in modo adeguato coinvolte negli orientamenti della pubblica amministrazione”. Ed in proposito Zaghini ha citato come esempio l’obbligo di riportare sulle confezioni la dicitura “certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal..”. “Il cambio di acronimo del ministero – Mipaf, Mipaaf, Mipaaft, Masaf – costa al sistema milioni di euro – ha commentato il presidente – Ed è scritto talmente in piccolo, visto l’obbligo in etichetta di riportare molte altre indicazioni, che, come risulta da nostre verifiche sul packaging, sfugge al consumatore”. A nome dell’Assemblea Generale, Zaghini ha infine ringraziato il governo ed il ministro augurandosi che proseguano “le apprezzatissime iniziative a favore dei prodotti di qualità adottate nelle prime settimane del suo mandato e siamo convinti che la Sovranità alimentare significhi valorizzare il nostro lavoro”. Il ministro Francesco Lollobrigida ha partecipato all’Assemblea in collegamento da Roma. “L’Italia non è competitiva in termini di quantità prodotte, pur se il Grana Padano DOP rappresenta un’eccezione – ha detto – ma nella qualità è una corazzata imbattibile. E questo valore il governo è impegnato a difendere”. Strategica per Lollobrigida la difesa delle produzioni DOP dalle imitazioni. “Dobbiamo evitare che questo accada in Europa, ma anche essere protagonisti negli accordi che l’UE intende sottoscrivere con altri grandi paesi e nella revisione di quelli già variati, ma che possono essere migliorati”. E rispondendo sul tema dei cambi degli acronimi ministeriali sulle confezioni, ha ricordato come si potranno usare quelle attuali sino ad esaurimento. “Ma sottolineare la sostenibilità ambientale sui prodotti – ha concluso il ministro – è un messaggio importante sull’impegno complessivo dello Stato a difesa della qualità delle sue produzioni”. Ci sono rischi per le poche risorse disponibili, ha sottolineato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, a fronte di costi che aumentano non per colpa dell’agricoltura e di politiche di prezzi inaccettabili da parte della GDO. “Non possiamo accettare che vengano ridotti i prezzi dei prodotti quando i costi aumentano – ha detto Prandini – e ci prospettano un 2023 molto preoccupante”. Analisi condivisa da Paolo Zanetti, presidente di Assolatte “Questo atteggiamento è irresponsabile e siamo molto preoccupati, perché oggi sopportiamo costi altissimi. – ha sottolineato Zanetti – Comunque ci rimboccheremo ancora le maniche di fronte a questa tempesta”. “Tutti gli anni sono rilevanti le risorse che investiamo in beneficenza – ha sottolineato il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni – Ricordo i 2,1 milioni di euro erogati ai Comuni terremotati dell’Emilia e della Lombardia, i 200.000 euro destinati ai terremotati delle Marche e dell’Abruzzo, il milione di euro stanziato nel 2020 alla sanità delle cinque regioni del nostro territorio DOP devastate dalla pandemia e infine il milione di euro in Grana Padano assegnato alle onlus nel 2022”.
Assemblea del Consorzio Grana Padano: difendere i prodotti DOP
Focus su export, lotta alle imitazioni e territorio