Roma, 15 dic. (askanews) – La grande maggioranza degli italiani, circa l’87%, si sente particolarmente esposta ai rischi climatici e ambientali: una percentuale che fa posizionare il nostro Paese sul gradino piu’ alto del podio, davanti a Cina, India, Indonesia e America Latina e con numeri che si discostano in modo rilevante da quelli osservati nel resto del Vecchio continente. Sebbene la popolazione italiana si sia sentita per lungo tempo al riparo dai rischi ambientali grazie agli effetti dello sviluppo economico, meno esposta alle conseguenze del cambiamento climatico e dell’inquinamento, spiega una nota, oggi sembra aver sviluppato una grande consapevolezza dell’impatto concreto del cambiamento climatico in corso. Nello specifico, l’86% degli italiani ritiene che la causa di questi fenomeni climatici avversi sia riconducibile all’attivita’ umana. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Barometro 2022, l’indagine condotta a livello globale dal gruppo Veolia, leader mondiale nei servizi ambientali, ed Elabe, societa’ di ricerca e consulenza, per inquadrare lo stato dell’arte del ‘sentiment’ dei cittadini di tutto il mondo sui rischi ambientali e per individuare criticita’ e leve di azione per accelerare la trasformazione ecologica. L’indagine ha riguardato un campione che rappresenta piu’ della meta’ della popolazione mondiale ed evidenzia come, nonostante gli effetti dei cambiamenti climatici non siano piu’ in discussione, il percorso da intraprendere sia ancora complesso e difficile da immaginare. La maggioranza degli intervistati si dice pronto a intraprendere un nuovo cammino, ma solo a certe condizioni. In linea con la tendenza riscontrata a livello mondiale, in Italia: il 70% della popolazione e’ certo che i costi delle conseguenze dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento siano maggiori degli investimenti necessari per la trasformazione ecologica; il 60% e’ pronto ad accettare tutti i cambiamenti economici, culturali e sociali che le soluzioni ecologiche richiederanno, a condizione che non vi siano rischi per la salute, che vi sia un’equa distribuzione degli sforzi e, infine, che venga comprovata l’utilita’ della soluzione. Dal barometro, inoltre, emerge la maggiore sensibilita’ del nostro Paese su queste tematiche rispetto al resto del mondo: il 62% degli italiani ritiene che non si parli a sufficienza delle soluzioni per mitigare l’inquinamento e il cambiamento climatico. Una percentuale che a livello globale tocca il 56%. Tra le principali soluzioni, ci sono i sistemi di monitoraggio “smart” per ottimizzare i consumi energetici, la cattura di CO2 emessa dagli impianti industriali oppure l’utilizzo di rifiuti organici per produrre fertilizzanti. “I risultati dell’indagine scattano la fotografia di un’Italia sempre piu’ consapevole delle conseguenze dell’emergenza ambientale”, ha commentato Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia, sottolineando che “dal cambiamento climatico all’inquinamento, passando per la scarsita’ delle risorse a disposizione, sono tutti temi che oggi piu’ che mai meritano di essere affrontati con serieta’ e urgenza, e gli italiani lo hanno capito.Ora e’ necessario mettere a terra politiche e iniziative in grado di contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi della trasformazione ecologica”. “Come Siram Veolia ci impegniamo da sempre in questo ambito, offrendo supporto alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai servizi essenziali e ponendoci come player di riferimento per la gestione efficiente di energia, acqua e rifiuti speciali. Inoltre, tra i nostri obiettivi c’e’ quello di sensibilizzare la collettivita’ sui temi ambientali e dare visibilita’ alle soluzioni innovative e sostenibili che sono gia’ disponibili. Sotto questo profilo, sviluppiamo progetti educational, spesso con partner locali, coinvolgendo le nuove generazioni e ponendole al centro del cambiamento”, ha aggiunto. L’indagine e’ stata condotta in 25 Paesi nei 5 continenti intervistando piu’ di 25.000 persone (circa 1.000 per paese). I paesi sono stati scelti per il loro peso demografico, il loro impatto in termini di emissioni di gas a effetto serra e per garantire una diversita’ di politiche ecologiche e culturali. Nel complesso, questi paesi rappresentano quasi il 60% della popolazione mondiale e il 68% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Il sondaggio e’ stato condotto online dal 24 agosto al 26 settembre 2022. Per ciascuno dei 25 Paesi e’ stato selezionato un campione rappresentativo di residenti di eta’ pari o superiore a 18 anni. L’indagine verra’ condotta ogni 18 mesi.
Gruppo Veolia: 87% degli italiani si sente esposto a rischi ambientali
Barometro 2022: indagine globale sulle sfide della trasformazione ecologica