Roma, 14 gennaio incontro Comune-occupanti su ex Villa Fiorita

"E' l'inizio della resistenza con ogni mezzo necessario"

GEN 13, 2022 -

Campidoglio Roma, 13 gen. (askanews) – Una assemblea pubblica convocata per il 14 gennaio alle ore 17, con inviti (confermati) a consiglieri comunali e regionali come Marta Bonafoni, Marco Cacciatore, Alessandro Capriccioli, Andrea Catarci, Paolo Ciani, Nella Converti, Marco Della Porta, Alessandro Luparelli, Matteo Orfini, Yuri Trombetti, Giovanni Zannola. L’obiettivo: evitare che alle 80 famiglie occupanti della ex clinica Valle fiorita di Torrevecchia, a Roma Nord, in cima alla lista della Prefettura degli immobili da sgombrare, tocchi “a due anni e mezzo di distanza dal drammatico sgombero dell’occupazione abitativa di via Cardinal Capranica a Primavalle, con un quartiere militarizzato sin dalla notte precedente, le famiglie assediate per ore”, lo stesso sgombero, avvenuto allora “fra forti tensioni e poi la deportazione delle famiglie in centri di accoglienza indecenti e pagati a peso d’oro a cui si è aggiunto lo scempio e di bambini e bambine allontanatə con la forza dalle loro scuole e dalle loro relazioni”. Gli occupanti ricordano che “il neo sindaco Gualtieri in campagna elettorale aveva dichiarato: ‘Roma include e non lascia indietro nessuno’. Aggiungendo, in maniera molto esplicita e diretta: ‘Se il diritto alla proprietà è in contrasto con il diritto alla casa, gli sgomberi non si possono fare'”. E anche che “il presidente della Regione Lazio Zingaretti su via del Caravaggio insieme al suo assessore, ha svolto un ruolo cruciale? Che da Caravaggio in poi aveva promesso un cambio di rotta?”. “La risposta a queste domande non ci è chiara. Eppure tali questioni richiederebbero una risposta immediata visto che Comune e Regione si apprestano a gestire nuovi sgomberi (in primis, Valle Ri-Fiorita e Viale delle Province) – denunciano gli occupanti – e a far ripartire la macelleria sociale degli sfratti (brevemente interrotti per la tregua natalizia) sotto pressione dell’agenda dettata da Prefettura e Procura, mentre poco o niente è cambiato rispetto alla truffa dei piani di zona, alla vendita del patrimonio degli enti e delle case popolari, che potrebbero contribuire ad alleviare l’emergenza abitativa. Il tutto avviene poi in barba alla situazione socioeconomica, già critica, esacerbata dalla pandemia, e al fatto che è evidente a tuttə come senza casa non ci siano salute e welfare di sorta (ambiti peraltro totalmente trascurati all’interno di quel Pntt spacciato per la panacea di tutti i mali del Paese)”. Con questa assemblea, “le famiglie di Valle Ri-Fiorita (così gli occupanti chiamano la ex clinica) e i movimenti, dichiarano l’inizio della resistenza con ogni mezzo necessario e chiamano la città a raccolta – si legge nella convocazione -. La posta in gioco è alta, altissima, e va oltre persino il fondamentale futuro delle famiglie delle bambine e dei bambini di Valle Ri-Fiorita”. “Non possiamo attendere di capire quale sia il segno di questa amministrazione lasciando tranquillo il manovratore – spiegano gli occupanti -. Non solo perché non abbiamo mai avuto governi amici, ma perché il diritto all’abitare non può aspettare, né diventare ancora una volta materia di ordine pubblico mobilitato per gestire le emergenze sociali che gli sgomberi stessi finiscono per creare. Abbiamo bisogno, da parte di chi amministra, di atti concreti che diano il segnale di cambiamento necessario. Partendo dal fatto di dettare l’agenda delle politiche abitative di questa città e della Regione, anziché farsela fissare da Prefettura e Procura”. La richiesta è di “scelte forti e non più differibili: abolizione degli articoli 3 e 5 del Piano Casa Renzi Lupi; blocco di sfratti e sgomberi senza passaggio da casa a casa; un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica che sia all’altezza dei bisogni della città; la chiusura della fase di gestione emergenziale permanente del problema casa”. In secondo luogo, “come già detto in diverse assemblee negli spazi sotto attacco in questi mesi, riteniamo che la minaccia a unə sia un attacco a tuttə – chiariscono – e che sia quindi necessario che ancora una volta la città si faccia parte contraente, e confliggente, nella r-esistenza necessaria per la positiva risoluzione di queste vertenze, nonché per imporre dal basso un cambio di passo quanto mai necessario nel mondo di pensare e gestire la città. A partire da Valle Ri-Fiorita, invitiamo la città a iniziare il 2022 siglando un patto di mutua solidarietà per difendere attivamente ogni luogo sotto attacco, con ogni mezzo necessario”.