Ilva Taranto, 23 giu. (askanews) – “Io da sindaco, fatemi dire, ho la coscienza a posto. Sono molto sereno perché abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, che era nei nostri poteri, per difendere questa comunità. E continueremo la nostra battaglia finché non ci sarà un tavolo dell’accordo di programma che preveda la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto”. Così il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sulla sentenza del Consiglio di Stato sullo stabilimento ex Ilva. “Le sentenze – ha sottolineato il primo cittadino – non si commentano, non c’è sorpresa tutto sommato, rispetto a quello che abbiamo ricevuto oggi dal Consiglio di Stato. Alcuni passaggi meritano sicuramente un approfondimento. In ogni caso l’ordinanza sindacale dell’anno scorso segna un punto di non ritorno per tutti quanti, nessuno oggi può sentirsi assolto da questa sentenza o da responsabilità. L’ordinanza dell’anno scorso – ha aggiunto – chiamava – lo Stato e tutte le istituzioni, alla responsabilità nei confronti della salute dei tarantini, nei confronti del futuro dello stabilimento siderurgico. Credo che ora la palla passi al governo, passi alla politica. Serve aprire una fase costruttiva, di dialogo, per non tornare indietro rispetto alle cose che ci siamo raccontati in questi mesi, in questi anni”. “Ovviamente in queste ore – ha concluso Melucci – stiamo ancora studiando con i nostri legali i vari passaggi della sentenza e ci riserviamo anche altre iniziative in ambito europeo. Poca sorpresa oggi, mettiamoci a lavoro sperando che il governo abbia compreso che é il momento di dimostrare che l’Italia è un paese serio e coraggioso e per guardare avanti bisogna convocare a questo tavolo la comunità locale”.
Ex Ilva, sindaco Taranto: ho coscienza a posto, battaglia non si ferma
"Continueremo per far chiudere area a caldo"
