Roma, 8 lug. (askanews) – La nave Alex di Mediterranea, che due giorni fa ha sbarcato a Lampedusa oltre 50 migranti, è stata confiscata dalle fiamme gialle, oltre a una multa, come sanzione amministrativa, il comandante e il capo missione sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’armatore di Mediterranea, Alessandro Metz, raggiunto telefonicamente da askanews, ha spiegato che questi provvedimenti, che si basano sul decreto sicurezza bis, “sono una forzatura da parte del Viminale nel voler portare a casa un risultato politico, in maniera sanzionatoria, per tentare di impedire la possibilità di rientro in mare. Ma non succederà perché Mediterranea non si ferma e non si fermerà”.
Metz assicura di volersi fare ascoltare dai magistrati, portando tutta la documentazione. “Non so cosa rischio e in questo momento non è importante. L’essere presenti in mare, salvare vite umane… se questo è un crimine, allora sono un criminale”.
Nella vicenda della Sea Watch 3, il gip di Agrigento ha scarcerato la comandante Carola Rackete in base alle convenzioni internazionali, alla legge del mare e anche alla Costituzione italiana che impongono di salvare vite. E l’armatore si dice sicuro: “Non sono due articoli di un decreto sicurezza che possono stravolgere questo quadro di diritto, siamo assolutamente tranquilli perché ci stiamo muovendo dentro il quadro di diritto e delle leggi e sul piano del decreto di sicurezza bis ci sarà discussione anche sul piano della costituzionalità di quel decreto”.
Per questo Metz vuole querelare di nuovo Salvini come già in passato: “Ho fatto querela-esposto a Matteo Salvini perché c’erano tutte le caratteristiche della diffamazione nei nostri confronti. L’altro ieri Salvini ha detto che siamo trafficanti, anche di questo deve rispondere”. Fermarsi non è un’opzione: “Se arretriamo non è solamente per i migranti, gli stranieri e i profughi, ma diventa un arretramento per il diritto di tutti; ciò significa peggiorare le condizioni di vita nel nostro Paese”.
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