Roma, 21 feb. (askanews) – Tota Kaneko, uno dei grandi della poesia giapponese del Dopoguerra, è morto all’età di 98 anni. Lo scrivono i media nipponici. Kaneko è considerato uno dei principali riformatori dello “haiku”, la tradizionale composizione poetica giapponesi in 17 sillabe che si basa sul sottile legame tra la natura, coi suoi cambiamenti stagionali, e le emozioni umane.
Laureato all’Università imperiale di Tokyo, combatté nella Marina nipponica dal 1943 la Guerra del Pacifico. Al suo ritorno in Giappone, nel 1946, riprese il suo lavoro alla Banca del Giappone, ma raggiunse rapidamente la fama come hakuista.
Si fece promotore di una profonda riforma dell’haiku, proponendo composizioni senza “kigo” (parola di stagione) e anche con tematiche politiche e ideologiche. Gli fu particolarmente cara la questione della pace, maturata sui campi di battaglia. Tra il 1983 e il 2000 fu presidente della Gendai haiku kyokai, l’Associazione di haiku contemporaneo, di cui è rimasto presidente onorario.
Negli ultimi anni non ha risparmiato critiche al premier Shinzo Abe. E’ autore della calligrafia che fu utilizzata nel 2015 dai dimostranti per protestare contro la riforma della sicurezza voluta dal capo del governo niponico e che recita: “Abe seiji yurusanai!” (“Non tollereremo la politica di Abe”).