Roma, 15 dic. (askanews) – Nell’emergenza sociale innescata dalla pandemia il tema casa è emerso in maniera ancora più pervasiva e grave, toccando fasce ampie di popolazione, di famiglie, di bambini: lo rende noto la Caritas diocesana di Roma nella quarta edizione del Rapporto “Povertà a Roma: un punto di vista” presentato oggi.
I centri di ascolto della Caritas capitolina rilevano quanto seria sia la questione della mancanza totale di un alloggio nel 18,4% dei casi. Ma non solo: nel 9,8% dei casi le persone assistite vivono in insediamenti abusivi nei pressi delle parrocchie (baraccopoli, stabili occupati, roulotte o campi rom) mentre il 37,9% dei casi sono persone con problematiche alloggiative legate agli sfratti o all’ospitalità temporanea presso amici o familiari. Questi dati riportano in evidenza la questione annosa dell’abitare a Roma, con tutto il suo groviglio di normative contraddittorie, di distrazione istituzionale, di mancanza di progettualità che hanno caratterizzato l’abitare a Roma negli ultimi decenni. Una situazione esplosiva, con il suo corredo di sgomberi forzosi, di sfratti, di guerre tra poveri, di perversa stimolazione di forme più o meno eclatanti di razzismo che invece di trovare composizione e possibilità di evoluzione vanno incancrenendosi sempre più.
Nel testo si sviscerano diversi problemi legati alla questione abitativa. Il Covid-19 e le misure pubbliche sull’Abitare, lo stato dell’arte dell’attuale fallimento del Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione erogato da Roma Capitale (bonus affitti), la buona notizia (!) dell’avanzo (forzoso) di tanti soldi per altri bonus affitti dovuto alla mancata erogazione di quelli stanziati dallo Stato e dalla regione Lazio (Roma Capitale ha ancora quasi – 24,665mio circa per il sostegno all’affitto solo per il 2020), le domande lasciate aperte da un simile fallimento, i due Fondi per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione di immobili abitativi degli studenti fuori sede e quello destinato agli inquilini morosi incolpevoli, disponibili e ancora non pubblicati da Roma Capitale, dati e considerazioni sul Buono casa, la disposizione generale di salvezza dettata dall’art. 91 del D.L 17 marzo 2020, n. 18, su ritardi o inadempimenti contrattuali derivanti dall’attuazione delle misure di contenimento, la sospensione dell’esecuzione degli sfratti, la graduatoria comunale di accesso alle case popolari, la sospensione delle procedure esecutive sulla prima casa, la rateizzazione e il bonus relativi al pagamento delle utenze domestiche (bollette di consumo acqua, luce e gas) – in pratica, in questo momento di grande fragilità e di particolare bisogno di mantenere l’abitazione, la questione affitti viene mantenuta su un piano privato-individuale o sclerotico-burocratico, mentre andrebbe posta su un piano pubblico, nazionale e di efficienza amministrativa.